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Aggiornato: 18 giugno 2025


Il 29 marzo 1849, dopo la rotta di Novara, fummo eletti triumviri, io, Saffi e Armellini. Ci affrettammo a porre in atto le principali tra le idee maturate coll'amico. Un decreto del 16 aprile dichiarava che l'esercito romano raggiungerebbe la cifra di 45 000 uomini ed 80 cannoni, più due batterie di montagna.

La sera di domenica 29 luglio le batterie austriache avevano sospeso il fuoco; gli artiglieri del Piazzale e di San Secondo, a cui non pareva vero di risparmiar le munizioni, ne avevano imitato l'esempio. A un tratto, poco prima di mezzanotte, spettacolo bello e terribile, il cielo è solcato da infinite striscie luminose, un fragore spaventoso risveglia la citt

Tutte le nostre batterie rispondono con un fuoco precipitato. Le vampe continue e fitte vestono il Cengio d'un convulso drappeggio di fuoco. Val Sil

E i difensori delle batterie fecero pure miracoli e innanzi tutti i cannonieri inferiori per l'armi, mal coperti da terrapieni improvvisati, costretti a combattere con pezzi da campagna contro pezzi d'assedio più di una volta fecero tacere le batterie nemiche; ne sconquassarono o ne demolirono le opere, strapparono per la giustezza dei tiri e l'intrepidezza della difesa grida d'ammirazione anche agli stessi nemici.

L'idea di ciò che potevano dire i satelliti, mi ha messo di cattivo umore: il cattivo umore mi ha fatto mettere in armi. Siamo in guerra, combattiamo. E tanto per cominciare, esploriamo il terreno. Ieri mattina la contessa Adriana era uscita di casa alle otto, ora insolita per lei, bruciata per i suoi assedianti, che dovevano immaginarla non uscita ancora dalle sue camere. Essi, di certo, non usano andare che verso le undici alle loro batterie; infatti, a quell'ora, non avendola trovata al Roccolo, si son dati alla campagna, raccogliendo per via tutta la colonia villeggiante, come a dire tutto l'esercito di Corsenna; han preso lingua, han saputo che la contessa Adriana aveva preso il sentiero del mulino, hanno sospettato che fossi ancor io da quelle parti, e tutti sull'orma, che hanno perduta, fortunatamente per noi. Dunque, ricapitoliamo; la contessa è sola fino alle undici; se ci vado tra le nove e le dieci, sono sicuro di trovarla, di aver tempo a discorrere, a sentire da lei tutto quello che sar

È questa l'altura che avevano occupata gli Egiziani durante la guerra, fortificandone tutto il versante che guarda Gura con trincee armate, e coronandone la vetta con un bellissimo forte a casematte, fosse, polveriere, scavate nella nuda roccia, e fornito di batterie terribili d'acciaio. E gli Abissinesi hanno avuto l'ardire di darvi l'assalto colle lance e le spade!...

Il 30 aprile le vedette di San Pietro annunziarono lo spuntare di una colonna francese sulla via di Civitavecchia. Erano circa dodicimila uomini, divisi in due brigate sotto il comando dei generali Molière e Lavaillant, con due batterie da campagna; credevano davvero che gli italiani non si sarebbero battuti; dovevano presto accorgersi del loro folle giudizio e chiamare poderosi rinforzi.

E alle tre, tanto dal Castello che dalle batterie circostanti, s'incominciò senza interruzione a vomitare bombe e palle incendiarie; tutte le campane della citt

Il piano e le alture circostanti avevano l'aria d'un parco d'artiglieria; tutti gli occhi e gli occhialini erano rivolti su lei; fulminata da cinque ordini di batterie, fulminata dagli scanni, fulminata dalle panche, fulminata dal rimanente dell'emiciclo. «Fuori di celia, pare che tutti quei signori non la trovassero brutta, e si degnassero di mostrare il loro gradimento.

Garibaldi affidava al valore dei Legionari del Medici la ripresa di Villa Barberini; in questa impresa ebbe fracassato un braccio il Capitano Gorini, il corpo forato da diciotto ferite l'Induno Girolamo, la spalla forata da una baionettata il giovinetto valorosissimo Cadolini, e non lasciarono al nemico che un monte di rovine; armarono di nuovi pezzi le batterie del Pino, afforzarono Villa Spada, tempestarono di colpi bene aggiustati le batterie nemiche, e sopportarono con costanza invitta i disagi dei lavori notturni, i guasti del bombardamento, i vuoti della morte.

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