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Aggiornato: 22 giugno 2025
Garibaldi affidava al valore dei Legionari del Medici la ripresa di Villa Barberini; in questa impresa ebbe fracassato un braccio il Capitano Gorini, il corpo forato da diciotto ferite l'Induno Girolamo, la spalla forata da una baionettata il giovinetto valorosissimo Cadolini, e non lasciarono al nemico che un monte di rovine; armarono di nuovi pezzi le batterie del Pino, afforzarono Villa Spada, tempestarono di colpi bene aggiustati le batterie nemiche, e sopportarono con costanza invitta i disagi dei lavori notturni, i guasti del bombardamento, i vuoti della morte.
Fu un delirio di rabbia, un violento ricambiar di fendenti e imprecazioni; nessuno rimase illeso, e il campo fu veduto seminato di agonizzanti e cadaveri, tutti feriti nel petto, caduti tutti coll'onor del valore; Cletto e Diego, degni esecutori di Pardo, tempestarono il nemico nei lati e di fronte.
Alle due e mezzo dopo la mezzanotte fu dato il segno del vero assalto, nè lo cominciò la prima colonna, sibbene la terza condotta dal Laforet la quale baldanzosa nel presagio della vittoria, riposata, ed ebbra a mezzo si precipita contro il Bastione ottavo. Oh! perchè non mi è dato confermare anch'io, che i Romani fermi, e audaci con furiosissimi tiri li tempestarono? Valga il vero, comunque amaro, i nostri fuggirono, ed erano bersaglieri; allo improvviso in mezzo ai lampi si vede comparire il Garibaldi, che brandendo la spada nuda, e cantando un'inno di guerra si scaglia contro il nemico, dietro a lui si aggruppano alcuni animosi, i fuggenti presi da maraviglia stanno. I Francesi primi entrati stramazzano per non rilevarsi mai più, ma gli altri sorvegnenti prorompono impetuosi, e dispersi, o spenti quanti si paravano loro davanti arrivano alla barricata di gabbioni costruita fuori del cancello di Villa Spada; qui pure si ravviva la virtù dei nostri, che visto l'Hoffstetter circondato dai nemici, e prossimo a rimanere ucciso fanno impeto, ed abbattuti parecchi a colpi di baionetta lo liberano; poi piegano da capo ruinando a Villa Spada: affaticandocisi gli uffiziali li riconfortano della battisoffiola, anzi vergognando si attelano per la strada, dove la prima linea inginocchiandosi, e le altre rimanendo in piedi bersagliano i nemici con quattro filari di moschetti. Qui di nuovo si mostra il Garibaldi, il quale alla domanda dell'Hoffstetter se dovesse occupare la Villa Spada, risponde arcigno: «è gi
Questi e gli altri hanno indossato una camicia sul giaco, per riconoscersi nella mischia a vicenda. Tutto andò francamente come avea disegnato il marchese. Prima a dar dentro furono gli uomini di Barnaba Adorno, dalla parte di San Fruttuoso. Giunsero senza intoppo sino all'orlo del fosso, lo colmarono con fascine, tempestarono di colpi la stecconata, e fecero impeto nel battifolle.
Parola Del Giorno
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