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In dieci minuti fui nella Theresienstrasse, passando accanto ai viali ombrosi della Burg, dove forse Violet soleva passeggiare, e trovai, presso una fontana, la casa indicatami. Era elegante, nello stile del Rinascimento tedesco, con i balconi sporgenti e i pinnacoli dal cappello chinese sugli angoli del tetto. Due finestre vicine, al primo piano, avevano fiori. Erano quelle di Violet?

Non mi burlate disse lei un po' seria. Parlavano così tranquillamente, come se stessero in un salotto di conversazione: ma le notti estive sono così belle a Napoli, ed è così naturale stare al balcone, o sulla terrazza o nelle vie, è così naturale la chiacchiera all'aria aperta! Certo l'elegante addetto non avrebbe fatto così a Bruxelles, o a Copenaghen, dove le notti sono gelide, e i balconi hanno triplici imposte: con le dame della societ

La stessa decorazione del primo atto. La notte scende. Una delle due cassette rettangolari, che sono appese alla balaustra de' due balconi sopra la tintoria, ha gi

Ma ai balconi, alle finestre, alle logge la bella tribù muliebre si affacciava tumultuariamente. Tutti li uomini dalla via levavano li occhi a quelle apparizioni e restavano con la faccia al sole per guardare; e tutti, poichè la consueta ora del pasto era gi

Dove passa la gaia compagnia con le dolci canzoni par che fioriscan rose ne la via e sorrisi ai balconi. . . . . . . . . . E si perdono i passi e l'ombre e i suoni lontan, lontano, come si perderan le nostre illusioni, la nostra vita e il nome! Ed egli continua a fantasticare, e il sigaro gli si estingue in bocca; ma l'amarezza delle labbra proviene dal sigaro o dalle cose fantasticate?

Non tremare, o mio cuore!... Digradanti sui declivî dei monti lontani vedo le case nere che scendono, sbarrando i loro vetri rossi, col dolce sghignazzare e col sorriso truce dei loro vecchi balconi sdentati... A me intorno la folla automatica e bituminosa si mesce e si confonde coll'agitazione del mare.

Secondo il desiderio della signora, quei nidi erano stati rispettati sempre come cose sante. Ma, proprio, erano omai troppi. Bisognava ogni settimana adoperare la pala sui balconi, su i davanzali delle finestre. E che stridìo dall'alba al tramonto! Quando sarebbe dunque venuta, la signora? Presto? Io dissi a Giuliana: Vuoi che andiamo martedì?

Altri pensava che le avesse dato sui nervi l'odore della calce, trattandosi d'una chiesa nuova, che da poco tempo era uffiziata. Infatti, parecchie dame accennavano di aver sofferto, durante la cerimonia, un pochettino di mal di capo. E tutti gli astanti si dolsero che non si fosse pensato da nessuno ad aprire qualche spiraglio, nelle invetriate dei balconi.

L'appartamento era rischiarato da un fioco riflesso di luna, che penetrava dai balconi. L'aria era imbalsamata del profumo dei fiori che riempivano le giardiniere. Un silenzio completo e fitto regnava tutto intorno. Uno strato di neve, spolverato sugli alberi del giardino e sulle aiuole, faceva trovar delizioso il soave calore dell'appartamento.

Il cancello ad ornati irti e pesanti, Semiaperto, cadente, alle lontane Ville ricorda ancor le pompe insane E le feste e gli amori e gli alti vanti, Ma l'erba intanto cresce in sul viale, La ruggine corrode i gran blasoni, E stanno chiuse le istoriate sale, Ahi, prive di chiarore e di canzoni! La noia regna in fra le due grand'ale E con l'edera sale pei balconi.