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Aggiornato: 9 giugno 2025
Nulla dirò intorno al modo con cui sono nominati i professori, e regolati i pubblici esperimenti dei concorrenti a quei posti; nulla dei maestri mandati direttamente da Vienna, a dispetto dei corpi accademici e degli scuolari; nulla dei quesiti spediti da Vienna per temi degli esperimenti pubblici degli aspiranti alle cattedre; quesiti i quali, stesi in italiano da un Austriaco, sono spesse volte inintelligibili, e quasi sempre assurde. Questi inconvenienti, che sono assai più numerosi ch'io non dica qui, e che in pari tempo sono gravissimi, non possono però venire imputati al mal volere dell'Austria. Le scelte sono mal fatte e i pubblici sperimenti mal diretti, però che gli Austriaci sono di lor natura melensi; i quesiti proposti ai candidati sembrano destinati a muovere il riso e per la stessa cagione; e cosiffatti quesiti sono inviati da Vienna, perchè gli Austriaci presumono assai di sè stessi; i professori viennesi occupano molte cattedre a dispetto di tutto il corpo accademico, perchè è più bello il tener per sè un posto lucroso, che non sia il darlo ad un altro. Sono questi meri inevitabili effetti della straniera signoria, nè in tali fatti, veramente incresciosi, puossi riconoscere l'espressa intenzione di nuocere alla Lombardia. Ma quando io poi veggo scuolari dai venti ai ventiquattro anni d'et
Il vecchio beffeggiato. La vacca, l'unica vacca rimasta per il latte ai bambini, rubata. Il colonnello austriaco che baciò per forza mia sorella! Bisognava cedere e subire quel corpo schifoso perchè la mamma non morisse di fame. E i buoi, il rame, la biancheria, tutto rubato. I mobili, tutti portati via da quei ladri, ladri, ladri!
Dell'ultimatum del Maresciallo austriaco fu data partecipazione al popolo dal balcone del Palazzo Comunale. E la risposta del popolo Bresciano fu quale doveva essere: Guerra! Vogliamo la guerra! Quella del Podest
Il duca di Nevers, profittando della recente convenzione di Francia coi Grigioni, venne in Valtellina coll'esercito da Poschiavo, e per i Zapelli d'Aprica passando sul Veneto andò a prender possesso del ducato. Da altre intanto delle valli che sì inutilmente ci chiudono, sbucavano soldati francesi, spagnuoli, savojardi a disputarsi il tristo onore di spogliare ed avvilire questa povera Italia premio ognora della vittoria. L'imperatore Ferdinando, per fare smacco alla Francia e sostener egli austriaco le austriache ambizioni, mandò trentaseimila fanti e ottomila cavalli, alla guida di Rambaldo Collalto. Truppe terribili sempre, allora viepiù per il timore della peste che serpeggiava. Gi
Da forse quarantamila Veneti or sono esuli tra noi: hanno la terra ove nacquero profanata dal bastone austriaco: ciascun d'essi dovrebb'essere centro d'apostolato incessante a pro di Venezia, centro d'ajuti raccolti a pro dell'impresa emancipatrice; e, da pochi infuori, tacciono, obliano. I rappresentanti d'Italia, gli uomini del Mezzogiorno segnatamente, giurarono all'Unit
Il capitano Bonifazio fu subito nominato istruttore e organizzatore della milizia, i suoi figli si arruolarono nei volontari, i quali ignoravano ancora il mestiere del soldato, quando furono mandati ad affrontare i primi scontri dell’esercito austriaco che scendeva dal Friuli, preceduto dei soliti Croati.
Oh Gasparo, Gasparo, che parole son queste? Beati quelli che son morti egli riprese in tuono solenne; beati quelli che morranno prima che il giallo e nero abborrito torni a sventolar sugli stendardi del nostro San Marco!... Ma io non sarò fra questi felici... pare un destino.... Ebbene, se io sopravvivo, credi tu che io possa rimaner qui? Io, antico ufficiale austriaco, io, disertore?
Il Maresciallo Mac-Mahon, che si era messo in marcia alle due e mezzo antimeridiane per la gran strada che da Castiglione va a Mantova, a cinque chilometri dal primo villaggio, vedeva il 7º cacciatori a cavallo incontrare gli avamposti del nono corpo austriaco, che aveva occupato casa Merini.
»Lombardi! Naturalmente sincero e in niun modo vantatore per sistema, il governo austriaco vi ha promesso la tranquillit
Il governo austriaco per assicurarsi dei soggetti rispettosi faceva leggere e imparare a memoria nelle scuole il libriccino intitolato I doveri dei sudditi.
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