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Aggiornato: 9 giugno 2025
Io lo chiedo ai giovani italiani. Quanti fra loro non hanno subìto la progressione di questi pensieri? Quanti fra loro non sentirono un palpito nell'anima, non balzarono di gioja generosa all'idea del pericolo? Chi è tra loro che non salutasse colla fede dell'avvenire il mattino, il fresco mattino, vegliato al sorgere sovra una rupe, colla bandiera al vento, la vedetta in distanza, un pensiero alla donna del suo core, e una palla pel primo soldato austriaco? Chi non ha inebbriato l'anima di questa poesia poesia d'azione, di vita, di moto in tutte le facolt
La birra ha il sapore rinfrescante e grasso del sangue austriaco!...
In questo frattempo un forte corpo di armata austriaco invadeva gli Stati di Romagna; occupava il 7 maggio Ferrara e marciava difilato su Bologna.
Ventiquattro ore dopo la battaglia di Magenta l'intero esercito austriaco era in ritirata sull'Adda; le avanguardie degli alleati entravano in Milano, ed anche il piccolo corpo dei cacciatori delle Alpi poteva proseguire la sua marcia fortunosa.
Più bella occasione pel generale austriaco di vendicarsi di quel brigante di Garibaldi non gli si poteva dare. Aveva giurato che lo avrebbe impiccato con tutti i suoi: ed ora che lo teneva quasi nelle unghie, appena ad un tiro di cannone, in una posizione quasi disperata, e presso a schiacciarlo di un sol colpo con forze quadruplicate, perchè non lo assaliva? Perchè se ne stette immobile dietro Varese, occupato soltanto a bombardare una citt
I capelli tosati corti si rizzavano ostinatamente in tutti i sensi, segno di pertinacia senza riflessione. E' non aveva il famoso naso borbonico, indizio di razza come il famoso labbro austriaco degli Absburgo. Regolare alla punta, quel naso reale si conficcava bruscamente fra le due orbite e lasciava un cavo tra le due sopraciglie.
In breve spazio di tempo in meno di mezz'ora gli artiglieri che li servivano erano fulminati: l'ufficiale austriaco pensò a tirarsi indietro ma non fu in tempo, i nostri erano sul monte.
C’era una camera coi ritratti dei generali francesi che ebbero titoli italiani. Massena duca di Rivoli, Augeran duca di Castiglione, Victor duca di Belluno, Moncey duca di Conegliano, Savary duca di Rovigo, Mortier duca di Treviso. Pochi ritratti di generali italiani, perchè molti erano entrati nell’esercito austriaco. In apposita stanza aveva raccolto le tremende memorie della Russia.
Trascorso un biennio, lo scozzese Dixon, contrariato dalle lungaggini e dalle oscitanze verso quel corpo degli ingegneri che egli non aveva fino allora comandato che sui lindi specchi dei Piedilista, nella primavera del 1772 chiese ed ottenne di essere esonerato dallo sterile servizio, e gli successe il colonnello Moser de Filseck, tirolese di origine e proveniente dall'esercito austriaco. Pure tra il vecchio ed il nuovo, tra lo scozzese che abbandonava la citt
E invece di limitare le loro conoscenze alle nozioni di storia imposte dal programma austriaco, spiegava ai suoi figli la storia universale, ove l’Austria faceva una figura secondaria e insignificante, e talvolta odiosa; poi li voleva istrutti minutamente sulla storia d’Italia, dalla più remota antichit
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