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Aggiornato: 3 maggio 2025
Eccoli quali ce li trasmise la tradizione: 1º Non professare un culto idolatra; 2º Non bestemmiare il santo nome di Dio; 3º Non commettere omicidio; 4º Non commettere adulterio; 5º Non commettere furti e rapine; 6º Osservare i principii fondamentali di giustizia; 7º Non cibarsi di un membro strappato o tagliato ad un animale vivo. Censimento del popolo.
6º Concessione di tutti i lavori, delle pubbliche amministrazioni e di quelle dipendenti o sussidiate dallo Stato, ai Fasci dei lavoratori senza obbligo di cauzione; 7º Leggi sociali, che basandosi su di un minimo di salario ed un massimo di ore di lavoro, valgano a migliorare economicamente e moralmente le condizioni dei lavoratori;
Il 6º e 7º bersaglieri formavano l'avanguardia con una sezione d'artiglieria ed uno squadrone di cavalleggeri d'Alessandria; il generale Cialdini marciava alla testa.
Nel momento il più caldo e decisivo il generale d'artiglieria Auger ebbe un'ispirazione felice; seguendo il movimento dell'estrema destra riuscì a piantare, un dopo l'altro, 42 pezzi d'artiglieria sull'argine della ferrovia ed il loro fuoco a mitraglia fece orribili vuoti nelle file nemiche, e portò lo sgomento nelle brigate del 1º 2º 7º e 3º corpo che combattevano unite: i francesi e due battaglioni di bersaglieri italiani si slanciarono con impeto irresistibile contro il nemico che non resse all'urto tremendo, si ruppe e si dette alla fuga.
Il Maresciallo Mac-Mahon, che si era messo in marcia alle due e mezzo antimeridiane per la gran strada che da Castiglione va a Mantova, a cinque chilometri dal primo villaggio, vedeva il 7º cacciatori a cavallo incontrare gli avamposti del nono corpo austriaco, che aveva occupato casa Merini.
Il generale Cialdini accorso, si avvide che le manovre del nemico tendevano ad aggirare la sinistra della sua posizione; vi mandò tosto alcuni battaglioni che raccolse con una sezione d'artiglieria comandata dal bravo capitano Ponzio-Vaglia, mentre il 7º bersaglieri si slanciò addosso al nemico, minacciante il ponte gettato sulla Sesia e fa occupare vigorosamente gli approcci di Palestro affine d'impedire al nemico la marcia sul villaggio; la lotta si fa accanita, le grosse colonne austriache comandate dal feld Maresciallo Zobel, sorrette da numerose compagnie di tirolesi e dall'artiglieria, si avanzarono risolutamente contro le truppe piemontesi che tennero fermo, incuorate dalla presenza di Vittorio Emanuele; coprendosi di gloria.
All'arrivo della brigata Aosta, il generale Mollard, che era l'anima di tutti i movimenti offensivi, la formò su due linee colla sinistra alla ferrovia; la brigata Pinerolo si collocò alla sua diritta identicamente disposta, aggregandosi il 7º reggimento, mentre l'8º stava in riserva.
Il 14º era all'estrema destra, poi verso sinistra veniva il 7º, indi Aosta, poscia Casale, e un battaglione dell'8º, in ultima Acqui. L'8º battaglione bersaglieri col 14º, il 1º con Aosta, il 5º col 17º.
Il 7º e l'8º reggimento si slanciarono alla baionetta sostenuti dal fuoco di una batteria e da alcune cariche dei cavalleggeri di Monferrato, giungono due volte sul culmine dell'altura, ma non riescono a scacciarvi il nemico che la tiene solidamente e sono costretti alla fine di ritirarsi, protetti dalle batterie della sopraggiunta divisione Cucchiari; la brigata Acqui si portò anche essa in linea e tutte queste truppe si precipitarono sotto una pioggia di fuoco all'assalto di S. Martino e se ne rendono padroni; ma Benedeck lanciò le sue riserve intatte sul fronte e sul fianco dei Piemontesi; ed è allora che la 5ª divisione mitragliata a pochi passi, contrattaccata vivamente, balena e non trovandosi sostenuta fu costretta a ripiegare e a retrocedere in buon ordine fino a mezza strada di Rivoltella.
Parola Del Giorno
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