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Aggiornato: 11 giugno 2025


Per maggior cautela cambiò nome, e prese le mosse per tornare in Piemonte. Gina s'era assuefatta alla dimora in quel pulito casolare svizzero e alla bella campagna che lo circondava. Come quella che in alcuna persona viva, fra le poche ond'era accostata, non poteva più mettere amore, l'anima della povera insensata aveva posto un certo affetto a que' luoghi, a quel cielo, a quelle aure. Per costringerla a dipartirsene ce ne volle e di molto. Orsacchio dovette impiegare tutta la tremenda autorit

Nelle tue, Pinerolo, aure dilette L'adolescenza mia fu di soavi, Religïosi gaudii confortata; E indelebile è in me l'ora solenne, Quando, trepido il sen, mossi all'altare Tra drappelletto di fanciulli il grande Atto a compir, di confermar col proprio Conoscimento le promesse auguste, Che di virtù magnanima al battesmo Pronunciarono labbra altre per noi.

Quando, vanendo per le limpide aure, Sale un canto di donna al ciel gemmato, E di carezze e d’impeti E di desii supremi Parla e si lagna nel ritmo inspirato, Tu in quel canto, vibrante anima, tremi!

Sorse alfine; e de l'ombre impazïente Gli opposti vetri a le fresche aure aperse. Taceva anco la notte, e rade e lente Fuggían contro al mattin le stelle avverse; Un zeffiro gentil da l'orïente Le vaghe ali movea di brine asperse, E ad ogni fior de le ben culte aiuole Dolci olezzi traea, dolci parole.

Le aure notturne spirando da settentrione favorivano il veleggiare verso mezzodì della classe medicea, per cui al primo diradarsi dell'oscurit

Oh! no.... abbiamo bevuto aure di un altro cielo, brezza di un altro mare, noi abbiamo vegetato in suolo straniero, vissuto.... E ora che incominceremmo a vivere, d'ora innanzi che.... Ma e se, lungi dall'ottenere quel trionfo del bene, noi dovessimo poi vederlo precipitato in un più terribile abisso, dimmi: che resterebbe a noi se non un rimorso avvelenativo ed infernale?

Pel labbro mio che beve le dolci aure serene, Pel vigoroso sangue che m’arde ne le vene, Pel bacio e pel desir, Pel folle riso ingenuo che scopre i bianchi denti, Per quest’intima forza che m’anima ai possenti Sogni de l’avvenir,

Non tosto ei si vide fuor del nascondiglio nel quale aveva corso rischio di essere preso, appena respirò le aure del cielo sereno, un grosso sospiro ed una lacrima gli uscirono ad un tempo.

E allora mi parve che io fossi un ingrato; e pensai che quella terra ch'io fuggiva m'avea pure data la luce, e m'avea nutrito coi frutti delle sue selve feconde. a me che avea respirato le sue aure profumate d'aranci si conveniva di rinfacciarle le sue miserie, fruito più di sventura che di colpa. Però da quel punto seguii senza resistervi il corso dei miei pensieri.

Il racconto terminò con lacrime di tenerezza. Le due amiche salirono sul ponte a passeggiare per respirare le placidissime aure marine. Il nostro Giovanni si rimase nella camera solo. Colla donna del cuor suo era egli felice? ah! pur troppo due cose lo tormentavano nell'anima: l'amore fervente di patria e le nessune nuove della sventurata sorella.

Parola Del Giorno

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