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Aggiornato: 6 maggio 2025
Quando si alzò, un colpo di tosse le addolorò il petto e la gola arsiccia, mentre sentiva correre sulle labbra alcunchè di denso, di tiepido, d'un sapore dolciastro; si asciugò la bocca e poi guardò il fazzoletto... era macchiato di sangue.
Poi si lavò le mani e la faccia, si asciugò in un ampio grembiale greggio e, collocati sotto la tettoia i due carri da trasporto, accese la pipa, sedette su l'orlo della voragine ed aspettò con le spalle appoggiate al muro.
A poco a poco cominciava a riaversi, a sentirsi viva, ancora viva, per un primo fremito di collera e di ribellione. No, basta... più! Si alzò, si asciugò gli occhi colla palma della mano così forte da schiacciarsi quasi le pupille, e ritornò al suo posto come gli altri giorni, al suo banco, a scrivere, a far conti, a lavorare.
Emilia fece la promessa, e andò a passeggiare in giardino. Arrivata al suo padiglione favorito, sedette vicino alla finestra che guardava in un boschetto. La calma di quella solitudine le permetteva di raccogliere i suoi pensieri e di giudicare da per sè della sua condotta. Si rammentò il colloquio avuto al castello, e si convinse con gioia, che nulla poteva allarmare il suo orgoglio, nè la sua delicatezza; si confermò nella stima di sè medesima, e della quale sentiva tanto bisogno. In ogni caso, si decise a non alimentare una corrispondenza segreta, e ad osservare la medesima riserva con Valancourt allorchè lo incontrerebbe. Nell'atto che faceva queste riflessioni, versò alcune lacrime, ma le asciugò prontamente, quando sentì camminare, aprire il padiglione, e, girando la testa, ebbe riconosciuto Valancourt. Un misto di piacere, di sorpresa e terrore s'impadronì tanto del suo cuore, che ne fu vivamente commossa. Impallidì, arrossì, e restò alcuni istanti nell'impossibilit
Ma... il volatile occidentale, disse Nancy, per fargli sentire che il suo perdono era completo. Sì, l'ho vista, disse Aldo. Nancy, che stava per mangiare, mise giù la forchetta. Si sentiva male. E allora? Aldo si schiarì la gola, prese un sorso di vino e si asciugò la bocca. E allora... è una vecchia strega abbrutita, disse. Vi fu una pausa. Poi continuò: Ho messo carte in tavola.
E presale una mano, si tirò Lalla sul cuore, e la baciò, la strinse con tanta passione, da rendere ancor più evidente il giuoco di quelle parole. Miss Dill, commossa e muta dinanzi a quella scena si tolse il pince-nez, e colla punta del dito mignolo si asciugò lentamente due lacrime: una per occhio.
Passando nell'orto vidi la Teresa, curva a terra che raccoglieva delle patate. La chiamai e si rizzò per salutarmi. Aveva gli occhi rossi e le lagrime le rigavano il viso. Se le asciugò in fretta col rovescio della mano, e si sforzò di sorridere nel dirmi: Buon giorno, signora.
Qui s'inginocchiò sull'erba e tratto il fazzoletto asciugò le piccole stille di sudore freddo che gli imperlavano la fronte e le lagrime che stillavano dagli occhi spenti, come se in essi si riaprisse una nuova fonte di commozione.
Neppure Maria si era spogliata: era rimasta immobile per molto tempo, sdraiata nella sua poltrona, poi si era inginocchiata per pregare; e adesso, dopo aver pregato, tornava a piangere, a singhiozzare, quando udì bussare all'uscio, con un toccheggiare esitante: Scusami, cara, vorrei parlarti disse al di fuori Prospero Anatolio, con voce malferma. Maria asciugò in fretta gli occhi e aprì.
Il dottore trasse di tasca una pezzuola di batista, impregnata di una essenza acutissima che gli serviva a combattere i cattivi odori delle camere dei contadini e l'odore d'acido fenico a cui la professione lo condannava: e si asciugò la fronte madida di sudore.
Parola Del Giorno
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