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Aggiornato: 1 giugno 2025
E quest'altre affettuose alla moglie Antonietta paiono suggerite al Conte da Enrichetta Blondel, la moglie del Manzoni: ......O sposo De' miei bei dì, tu che li fêsti, il core Vedimi; io moio di dolor, ma pure Bramar non posso di non esser tua.
Dacchè era giunta a Firenze, Antonietta, che aveva preso dimora ad un piano della stessa casa in cui abitava il Brinda, non era mai uscita, se non per recarsi all'Ospedale a domandar nuove de' suoi vecchi. Un giorno aveva voluto rivedere la sua casupola in via degli Amieri, ma non le era bastato l'animo di rimanervi a lungo.
Non lungi dall'Oeil de boeuf, da questa scuola di maldicenza raffinata della corte di Francia, sono gli appartamenti della regina. L'ultima che ci abitò fu Maria Antonietta.
Di questo matrimonio aveva colto, o raccolto, la bella personcina che aveva danzato col principe di Lavandall la signorina Antonietta di Perceval.
Bravo! gridò Antonietta, che si era alzata anch'essa e si era avvicinata a Roberto, tendendogli la fronte sulla quale egli dava un bacio caldissimo. Roberto Gandi non era un vero e proprio musicista, ma aveva al canto una innata disposizione; ogni bella armonia lo commoveva. Ripeteva i pezzi migliori delle opere che udiva, ne parlava con un linguaggio ardentissimo.
Una sola delle lacrime che Antonietta versava in quel momento, avrebbe potuto, versata in altri tempi, salvare la vita dello sventurato! Ma la morte è sorda ai gemiti, ai preghi, alle lacrime, ai pentimenti. Il sepolcro non rende nè alle madri, nè alle amanti, nè alle spose, nè alle figliuole desolate che invocano, e supplicano, le vittime che esso ha divorato!
Sente! sente! ripetè il dottore ad Antonietta. La ragazza non poteva rattenersi: voleva entrar di forza nella stanza, saltare al collo de' suoi vecchi; colmarli di baci, di carezze: inginocchiarsi dinanzi a loro. Il Brinda e Roberto, a un cenno del dottore, avevano dovuto avvicinarsele e l'avevano presa ciascuno per una mano.
Non avendo dunque ad esercitare nè l'ambizione, nè la civetteria, nè la divozione a parata, in quel tetro castello di Lavandall ove un giovane sole esso stesso spegnevasi la principessa Antonietta parlò di ritorno a S. Pietroburgo, onde assistere alle ultime feste della stagione. Il suo figlio primogenito non la ritenne.
La musica è una passione violenta come l'amore. La sua affezione per Antonietta lo aveva sempre più infervorato nella musica, gliel'aveva fatta meglio comprendere: sin da quando la conobbe, alle lezioni del Brinda, egli si sentì a un tratto più addentro nei misteri della musica, più destro, più sicuro nella stessa arte che esercitava.
Ma Antonietta si era gi
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