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Aggiornato: 24 giugno 2025
Questo è un argomento più serio; rispose il priore, a cui il nome d'Italia aveva fatto rizzare la fronte e balenar gli occhi d'una luce improvvisa. Dicono che la patria non sia una cosa sensibile e che c'entri molta poesia nella formazione di questo ideale. Io so che c'entrano i nostri amori d'infanzia, le nostre lagrime d'adolescenti, i nostri rossori e i nostri sdegni d'uomini fatti. L'Italia comprende in sè la parte più pura dei nostri interessi, che sono gli affetti e le consuetudini; l'Italia è la nostra medesima superbia di schiatta, la nostra consapevole nobilt
GULONE. Io non ho amici altro che il principe della Trippalda, che è il maggior amico che abbi: la trippa vacua è il maggior nemico. TRASIMACO. Ed è possibil che tu non vogli ragionar se non di mangiare? GULONE. E tu di donne e di amori?
Domani all'aurora ben migliore contrada n'aspetta: e nella rada, dai Sogni desiata, ove trionfa Aprile nella gloria dei fiori, e in cui la fera umile si piega ai dolci amori, inalzeremo i cuori. Oh più larga e più grata la canzon pel vermiglio vespero si diffonde dove nullo è il periglio e le Dame gioconde! Or su, per le quiet'onde alla patria sognata!
Avete tradotte in pratica le mie teorie dell'episodio tempestoso; ma voi, campione degli amori eterni, l'avete abbreviato. Vedo che siete ridivenuto filosofo; ma vi preferivo poeta.
Ma erano rade soste, dalle quali si rialzava con una lunga amarezza nell'anima, quantunque nessuna fede religiosa gli vietasse quelle effimere soddisfazioni della carne. Come avevano dunque potuto amare i grandi poeti? Con quale potenza trasformavano le donne volgari dei loro amori nei fantasmi divini della loro arte?
Si sentiva vecchia di tutti gli anni di Alberto, di tutto ciò che egli aveva visto, provato, di quegli amori che egli aveva attraversato sfiorandoli, di quelle lagrime inconsapevoli che aveva fatto spargere; e non provava ira nè invidia; solo una grande, infinita stanchezza, come di ali spezzate.
«È egli vero che si possa dimenticare, come asserisce il duca di Marana? Gli amori di vent'anni, sì certo; ma gli amori di trenta..... gli ultimi..... che! che! troppo profondo è lo schianto. Si cancella il solco; ma il vallo romano di Caledonia, ma il canale di Neco nell'istmo egiziano, si scorgono ancora dopo diecine e diecine di secoli. No, io non la dimenticherò; ma ella almeno non mi vedr
Tutti sapevano di chi parlava; chè gli amori del giovine prete con la bella Cristina erano soggetto di ciarle per molte miglia all'ingiro. Maria si sentiva morire. Sta' zitto; ti prego, sta' zitto! badava a dire al padre. Ma questi non le dava retta. Cacciato! Messo in strada co' miei cenci! E accennava a un fagotto, che gli pendeva dal braccio mancino, e a cui Maria non aveva badato alla prima.
Flavia nasceva da un matrimonio misto: suo padre molto in alto, sua madre molto in basso, ed ognuno dei due le aveva data una natura. Aveva con sè la tempra robusta della madre, i gusti semplici e grandi, il desio di lotta, il palpito onesto e vivace, il soffio sano e gagliardo del popolo. Del padre aveva lo squisito sentire: la delicatezza dei nervi, le aspirazioni gentili. Insomma due coscienze; ma queste due coscienze si confondevano, si univano, ne formavano una sola, gli amori si riducevano in un solo e Flavia era felice, molto felice, avendo ritrovato nel modo più assurdo l'unit
78 Di nodi d'oro e di gemmati ceppi vede c'han forma i mal seguiti amori. V'eran d'aquile artigli; e che fur, seppi, l'autorit
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