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In questo un baleno rischiara la scena; Carlo, con una mano sopra la spalla di Gorello, contornato da molti Baroni, faceva atto che allo Ammiraglio si restituisse la spada; questi tutto umile solleva la faccia per dimostrargli la propria riconoscenza, o piuttosto per fingergliela.... «Vendetta di Diourla spaventosamente Gorello, e con furia rovinante respinge il Conte. Un buio profondo succede al bagliore: si ode un cadere, un rotolarsi sopra l'intavolato, un gemere.... Sopraggiunge il lampo.... spettacolo di delitto! Gorello con orribile ansiet

"Il loro ammiraglio sar

Dal vertice di Sant'Angelo, Garibaldi, con assiduo pensiero, vigilava i movimenti del nemico e meditava il passaggio del fiume per irrompere fra Capua e Gaeta, dividere l'esercito borbonico e, dimezzato, conquiderlo oggi sul Volturno, la dimane sul Garigliano. Ivi il giovine monarca delle Sicilie avrebbegli consegnata la propria spada. Così davanti al prestigio del suo nome caddero le rocche dello Stretto ed i castelli della capitale; così si dileguarono cinquantamila uomini davanti alla sua carrozza da Reggio a Salerno; così la flotta, nella rada di Napoli, ammainate le vele e addobbata, con cento e un colpo di cannone lo salutò ammiraglio e signore. Ma avuta certezza dell'intervento del re sardo, lo splendido disegno gli si scoloriva d'ora in ora. L'intervento del re doveva mutare di pianta il carattere della lotta: gl'incanti del mago di Caprera dovevano scomparire, e cessato il prodigio, la realt

«L'avello di San Cristoforo della Pace si è scoperchiato. No, non vi prenda spavento, ammiraglio, quel che vi dico è la pura verit

Ciò non fu immediatamente dopo la conquista, perchè fino al gennaio 1285, i suoi titoli erano: ammiraglio di Aragona e di Sicilia, signor di Castiglione, Francavilla, Novara, Linguaglossa e Tremestieri. Da un diploma del 25 gennaio 1285, nei Mss. della Biblioteca comunale di Palermo Q. q. G. 1, pag. 147. Bart. de Neocastro, cap. 85. Bart. de Neocastro, cap. 86.

«È assai stranorispondeva quel senatore, «sentite: è uno dei fogli trovati stasera nella gola del leone.» «Un'accusa?» «Un'accusa.» «Contro chi?» «Sentite. Se l'eccelso consiglio dei Dieci avesse a suo tempo tenuto d'occhio a ciascun passo del glorioso ammiraglio, a quest'ora ne saprebbe di belle.» «Oh!... questa è curiosa!» «Non c'è altro?» «No.» «Il caso è molto strano

«Un duello.» «Con chi?» «Col medesimo ammiraglio.» «E questo vecchio cadente potè metter sotto colui?» «Lo potè.» «D'ora innanzi vorrò credere anche ai miracoli.» «E voi?» «Cosa?» «Voglio dire la Valenzia?» «È morta.» «Numero due. Ma come mai?» «A proposito, voglio vedere un tratto dov'ella sia caduta; se il corpo suo fu trascinato via dall'acqua o no.» «Ma in poche parole voi l'avete affogata

Ogniqualvolta i membri dell'eccelso consiglio venivano nottetempo invitati a recarsi in palazzo, era indizio ch'era sopravvenuto d'improvviso una bisogna così grave e seria che non ammetteva dilazione di tempo. I due senatori, smettendo subito il giuoco, si alzarono tosto; i loro volti erano alquanto impalliditi. «Vi lasciamo colla buona notte, ammiraglio

Non così Candiano, che ad ogni parola di lui si agitava manifestamente, e vi fu un punto che il suo pugno battè con gran forza sullo scacchiere a collocarvi la pedina. «Ammiraglio, non v'alteratedicevagli il senatore, non sapendo indovinare la vera cagione di quel subito sdegno, «il giuoco non va sempre a seconda. Perchè vi alzate, ammiraglio

Il Gritti, che ben s'accorgeva della condizione del povero ammiraglio, lo guardava fiso esso pure, affettando un sorriso tra labbro e labbro, e si compiaceva internamente nel far scontare al vecchio in quella durissima guisa l'ingiuria che un mese prima aveva da lui ricevuta.