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Aggiornato: 30 aprile 2025
Voi volevate, lo dite almeno, impedire che rinascessero negli Stati romani gli antichi abusi; e gli antichi abusi rinasceranno inevitabili l'un dopo l'altro, tanto più fieri quanto più cancellati per cinque mesi dal governo repubblicano e minacciati nell'avvenire. Voi non potete mutare le abitudini, le tendenze, i bisogni all'aristocrazia del clero; non potete cancellare l'aborrimento che il popolo nutre per essa; e non potete appoggiarvi sopra una parte moderata, intermedia, che in Roma non esiste. Potrete dettare provvedimenti; ma l'inesecuzione delle leggi fu sempre, è, e sar
Erano giorni quelli nei quali gli affetti sgorgavano singolarmente rapidi e schietti fra i seguaci della bandiera. Non v'era menzogna tra noi; il vero sfavillava, sereno e limpido, dal simbolo che aveva sostituito Dio al papa, il Popolo all'aristocrazia di un clero incredulo, inetto, corrotto; e nella luce di quel vero l'anime buone si ravvisavano, imparavano a conoscersi ed amarsi più facilmente. Fra noi non era diplomazia. Quando il nome d'Italia suonava sulle nostre labbra, volea dire Italia davvero; non una Italia del Centro o del Nord. Quando dicevamo libert
Egli era, non di quelle famiglie plebee che, operando ed arricchendo, s'aggiungono piú o meno dapertutto, e tanto piú ne' paesi meglio costituiti, all'aristocrazia, ma uomo nuovo del tutto. Invidioso de' grandi, invidiatone, anzi impeditone sovente nel proseguimento di sue vittorie, volle, potentissimo ora, diventar prepotente. S'aggiunse a Saturnino tribuno e a Glaucia pretore.
La scuola politica del secolo XVIII fu tutta inglese. Montesquieu e Voltaire, il primo, intelletto potente a evocare con venti parole l'imagine fedele d'un secolo di passato, ma cieco dell'avvenire; il secondo, ingegno vasto più che profondo, critico per eccellenza, e nella foga di distruggere, che l'invadea, avido più di trovare che non di creare un tipo a cui attenersi; l'uno e l'altro, tendenti all'aristocrazia, predicarono primi le istituzioni britanniche e dietro a quei due la turba degli enciclopedisti, i filosofi, i mezzo-politici e gli imitatori servili. Il sistema che reggeva gl'Inglesi sgorgava dalla loro storia diversa affatto dalla francese. La loro aristocrazia era elemento della nazione traente origine dalla conquista. In Francia non v'era aristocrazia se non per abuso; ma un nuovo stato dovea sotterrarla inevitabilmente. Il popolo più che libert
Enrica si faceva vedere spesso alla Corte: il Re le parlava molto familiarmente: un ufficiale delle guardie reali, appartenente all'aristocrazia napoletana, pranzando un giorno in campagna, nella villa di sua sorella, maritata al conte di L...., eccitato un po' dal vino, dal buon pranzo, avea confidato alla contessa d'aver veduto uscire una mattina di buon ora la principessa di Caprenne dagli appartamenti del Re, vestita come una semplice modista, e il Re stesso le avea aperto la porta di una scaletta segreta.
Gli artisti, i poeti, gli osservatori si occupavano di lei come d'un enigma vivente. La maggior parte la vollero conoscere, e siccome aveva intelligenza e spirito, le sue sale furono aperte all'aristocrazia dell'ingegno, come lo erano naturalmente alle altre aristocrazie.
Quantunque vantasse più magnanimi lombi, sua madre era stata una portinaia che l'aveva avuta dal suo padroncino di casa, un contino biondo e roseo come una ragazza. Andreina aveva dunque nella sua costituzione la schiettezza del popolo e le raffinatezze dell'aristocrazia; le carni rotonde e sode della mamma e la pelle bianca e fine del babbo; aveva del sanguigno e del nervoso ad un tempo; e se alcune volte il sangue materno l'aveva spinta fra le braccia di un qualche gagliardo e bel ragazzotto, il sangue paterno non tardava ad avere il sopravvento, e allora Andreina subiva i fascini d'un volto pallido e delicato. Quando cessò d'essere Andreina Calziraghi per diventare la Desirée Soleil, e non aveva più amanti d'intorno, ma soltanto sudditi e amici, allora si avvezzò presto all'aristocrazia, e tanto bene, che vi pareva nata. Cominciò a contare d'essere la figlia d'un barone francese, che possedeva miniere in America e schiavi di tutti i colori, e a questa paternit
Fino al 1847, quando la vita italiana si risvegliò, il barone Bettino viaggiò, sovraneggiò nelle sue torri e nelle sue terre, ove si addisse all'agricoltura e scrisse talune memorie speciali. Egli fece dell'agricoltura sola cosa che resta oggimai all'aristocrazia, la quale non possa più servire il suo paese con le armi, e disdegni servire le corti. Fece dell'agricoltura per il progresso, per la scienza, per ammigliorare le sorti dei suoi vassalli. Il barone Ricasoli ottenne, per i suoi eccellenti vini di Chianti, una medaglia all'Esposizione di Parigi e la croce della Legione d'onore. Nel 1847 egli osò scrivere un Factum, ove espose al Granduca la difficile situazione della Toscana, e domandò delle istituzioni monarchiche secondo le convenienze dei tempi. Leopoldo II non se ne tenne mica per offeso, perocchè il diapason di quell'anno era molto più elevato che le istituzioni monarchiche. Vennero le difficolt
Fu nel 1836 statuito che la lingua degli atti pubblici fosse la lingua ungherese, cioè a dire che quanti d'altre razze la ignoravano, non potessero più parlare in Parlamento, e per ogni altro uso degli uffizi invocassero un turcimanno, e dalle cariche si astenessero infine a tanto che l'avessero appresa. Così tutti i non giovani, e gli occupati da altre cure e bisogni si trovavano a un tratto interdetti: e coloro stessi che allo studio di quel difficile idioma si fossero sottoposti, avevano pur sempre rimpetto ai Magiari uno svantaggio grave; e creavasi, oltre all'aristocrazia de' natali, e quella de' soldi, e quella degl'intrighi, una nuova e più pesante aristocrazia, della lingua. Perchè tutti sanno quanto il potere speditamente e convenientemente parlare e scrivere doni, in ispecie presso certi popoli e in certi casi, autorit
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