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Aggiornato: 29 giugno 2025
Il prete poi, essendo uno de' suoi attributi principali il fare la spia, la fa con una maestria insuperabile. Aggiungete a ciò il suo dominio sulle masse ignoranti e vedrete di quanto danno sia a questo povero paese la permanenza nel suo seno di questa congregazione d'uomini, la più scellerata che mai abbia vomitato l'inferno¹.
Il tiranno del sonno gli ha soggiogati. È una cosa molto noiosa, non è vero, quella di venir sempre dominati dai nostri bisogni, e di non poter sbarazzarcene? Aggiungete che questi nostri tiranni ci costano un occhio del capo.
Chi ne aveva una lunga lunga: chi così piccola che per vederla ci volevan le lenti d'ingrandimento: chi le aveva rossa, chi nera, chi verde ed uno perfino se l'era messa celeste: aggiungete il colore sfacciato dei molti cordoni che ornavano la nostra uniforme, eppoi ditemi, se capitando in pieno veglione a un teatro, non ci era proprio da scambiarci per una mascherata.
Infatti! osservò Don Diego, gli è molto più facile fare il ministro. Aggiungete, disse Don Lelio, il lato politico del personaggio. Il lato politico?
Aggiungete alle sue preghiere le mie; disse il vecchio Malatesti. Mio figlio, nella sua impazienza giovanile, ha prevenuto il mio pensiero. Preme anche a me, Paolo, preme a me più che a lui, che i signori Guerri di Fiumalbo, ospiti e amici di Gino, non abbiano a pentirsi della loro cortesia, della loro liberalit
Aggiungete che la marchesa si era lasciata cadere quella notte dallo scollo della veste un mazzolino di violette di Parma; che il conte Gino lo aveva raccolto e che la marchesa glielo aveva lasciato ritenere, mostrando a tutta prima di non avvedersi neppure del fatto.
Miserabili! aggiungete queste atroci ironie alle troppe altre, onde mascherate d'ipocrita sensibilit
Perchè nol fate? Perchè ci trascinate d'illusione in illusione, finchè scenda sull'anime nostre la disperazione? volete che i potenti d'Europa scendano a scannarsi per noi? volete che l'emancipazione d'Italia si compia con forze straniere? No; venite apertamente, francamente con noi. Aggiungete la vostra mente alle nostre braccia.
Aggiungete che la nube occorsa tra lui e don Cristoval, o piuttosto tra lui e la sua nobile compagna, era stata così lieve! Si poteva dir quasi che niente fosse avvenuto. Se poi era avvenuto qualche cosa, quel poco era stato facilmente dimenticato. Per tanto, non fu difficile a don Cristoval di vedere la marchesa di Moya, in privato colloquio.
Roberto Montefranco, per solito, non pensava molto: non ne aveva il tempo. La giornata gli fuggiva fra la colazione, la passeggiata a cavallo, le visite ed il pranzo; la sera scorreva dolcissima presso Lulù, la sua fidanzata. Poi ci erano gli affari spiccioli da sbrigare, qualche appuntamento con l'avvocato, qualche contratto da firmare, qualche debituccio vecchio da soddisfare; aggiungete i preparativi della casa e del viaggio nuziale. Appena appena se gli rimaneva una mezz'ora per leggere e un quarto d'ora per isprecarlo alla porta del caffè. Così non lo si vedeva mai assorto in riflessioni profonde, nè si sapeva che egli si fosse mai occupato a risolvere qualche problema sociale: perchè, del resto, Roberto non aveva nulla di tragico o di eroico nel carattere. Anzi godeva di una serenit
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