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Aggiornato: 26 giugno 2025
Perchè sei tanto triste? sembrava dirmi la prima occhiata di luce che, strisciando fra gli alberi secchi di un giardino, veniva a sbirciare nei vetri del mio studiolo.... Ed io spensi il lume. Tornando da un veglione, avevo accompagnato a casa una frotta di amici strillanti.
La mattina dopo il veglione, mentre Alfredo stava vestendosi, entrò nella sua camera Cirillo piuttosto eccitato. Egli sapeva della imminente sfida. Te l'aveva detto ieri sera, o mio Guerra a fondo che la tua era stata una deplorevole imprudenza? So di certo che fra mezz'ora, tu sarai sfidato a duello! È quanto desidero da tempo; disse Alfredo, è quanto voglio. Ma ti prego, mio Cirillo, non facciamo melensaggini. Siamo intesi; non le solite convenzionalit
Per le strade e pei vicoli, non essendo giorno di festa, si vedeva il solito viavai: ma un attento osservatore avrebbe facilmente notata l'assenza dello zerbinotto e della signora elegante. Infatti, era un lunedì, e il veglione del teatro Carlo Felice era finito alle sei del mattino. Le belle dormivano; e l'ora dei belli, come la dicono a Genova con frase molto gustosa, non era anche suonata. I belli duravano ancora nel primo sonno, quantunque fossero le undici all'orologio delle Vigne, le undici e un quarto a quel della Posta. Notiamo di passata che gli orologi di Genova non sono punto dissimili da quelli delle altre citt
Verso mezzanotte andai a un veglione, in un teatro di mezzana grandezza, sul Coso, a poca distanza dalla piazza della Costituzione. Le maschere eran poche e meschinuccie; ma v'era per compenso una folla fittissima, della quale un buon terzo ballavano furiosamente. Fuor che dalla lingua, non mi sarei accorto di assistere ad un veglione d'un teatro di Spagna, piuttosto che a un veglione d'un teatro d'Italia; mi pareva di veder persino le stesse faccie. Poi il solito tramenío, la solita licenza di parole e di mosse, il solito degenerare dal ballo in una ridda clamorosa e sfrenata. Delle cento coppie di ballerini che mi passarono dinanzi, una sola mi rimase impressa nella memoria: un giovanotto d'una ventina d'anni, alto, snello, bianco, con due grand'occhi neri; e una ragazza della stessa et
Il Veglione. Sono vicine le dieci. Il Ballo di Beneficenza che si dava nel Carnevale 18.. al Teatro Comunale di B...... cominciava soltanto in detta ora a farsi animato. Molte Signore e Signorine nei palchi. Toilettes femminili semplici, ma di molto buon gusto. Una folla di allegri giovanotti, molti uomini maturi che potrebbero restare a casa coi loro bimbi. Qualche vecchio non ancor convinto.
È sabbato grasso. Ieri a sera non sono andato al veglione della Scala: sarebbe stato un insulto a Lei che soffre. Oggi sono felice! 2 marzo. Sono freddoloso e sonnolento. Sono stato alle feste del Giardino. Ho avuto vicino, vicinissimo a me una sposina dalle spalle, dal seno nudo, ridente, allegra. Ho finito di dire a me stesso: È mia moglie? Posso amarla?
Chi ne aveva una lunga lunga: chi così piccola che per vederla ci volevan le lenti d'ingrandimento: chi le aveva rossa, chi nera, chi verde ed uno perfino se l'era messa celeste: aggiungete il colore sfacciato dei molti cordoni che ornavano la nostra uniforme, eppoi ditemi, se capitando in pieno veglione a un teatro, non ci era proprio da scambiarci per una mascherata.
In quella sera pertanto, meno l'avarizia, che, era rimasta in casa malata di compiacenza, al dire dei buoni contadini, erano andati al veglione anche i quattro ladri della pace, cioè l'amore, la gelosia, l'ambizione e l'invidia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Sono da sette giorni a Tangeri, e non ho ancora visto il viso d'un'araba. Mi par di trovarmi in un grande veglione di donne mascherate da streghe, come se le figurano i bimbi, camuffate in un lenzuolo mortuario. Camminano a passi lunghi, lentamente, un po' curve, coprendosi il viso col lembo d'una specie di mantello di tela, sotto il quale non hanno altro che una camicia a larghe maniche, stretta intorno alla vita da un cordone, come la tonaca d'un frate. Del loro corpo non si vede che gli occhi, la mano che copre il viso, tinta di rosso coll'henné alle estremit
Per Cirillo quell'aria è simpatica, ma Alfredo lo prega a smettere, perchè mi guasti l'udito, osserva, e freme di ritornare al veglione. Ma se non balli mai stasera, gli grida Cirillo! Ballerò, sta buono, e presto e con delle ballerine cortesi e belle conchiuse nervoso Alfredo ritorniamo dunque in teatro, mio otellissimo, fece ridendo, Cirillo. I due amici sono gi
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