Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 1 giugno 2025


Un po' perchè i cavalli erano stanchi, un po' perchè le strade erano affollate, non si giunse a destinazione che cinque minuti prima delle sette e mezzo. I Feana avevano anticipato, e la cameriera li aveva fatti accomodare in salotto; Miss Olivia arrivò subito dopo, seguita a brevissimo intervallo dal professore e dall'onorevole Zonnini. A tavola, a tavola! disse Alberto a sua moglie.

Mi condusse di sopra al primo piano, e mi chiuse in una stanza «intermedia». Le «intermedie» servono per i malviventi di passaggio. Hanno sei o sette sacconi di paglia in terra, la secchia dell'acqua e il bugliolo delle evacuazioni nell'angolo. Nei giorni di Bava Beccaris erano affollate di «rivoluzionarii».

Alle cinque della sera, dopo una giornata di lavoro indefesso, cominciato a tavolino con l'alba, proseguito nelle aule affollate di San Firenze, ripreso a casa fra il succedersi dei clienti, Carlo Landini si sentiva vinto da quella specie di stanchezza morbosa particolare ai lavoratori del pensiero.

Le sale del Chigi eransi così a poco a poco affollate del tutto e pareva non potessero bastar più a contenere persone. La gioventù maschile per altro, per certi indizi d'impazienza e di noia, pareva stesse in aspettazione di qualche cosa che assai le premesse; se non che, trascorso troppo tempo, stava gi

El-Mactud attese che il sole fosse ben alto, le vie affollate, poi si mise in cammino coi suoi tre compagni. Percorse quattro o cinque viuzze, ingombre di cammelli, di asini e di mercanti, e sbucò sulla piazza del Mercato, in un angolo della quale rizzavasi una grande baracca coperta di stuoie, guardata da una diecina di bagg

I poveretti camminavano da a fatica, o portati da certi muli, spasimando, ogni poco, per i squassi crudeli: ed erano quali mesti, quali baldanzosi, alcuni bestemmiavano, altri mostrando le ferite toccate, dicevano a quelle genti affollate a vedere, come laggiù laggiù, di palle e di baionettate i Francesi ne avessero in serbo anche per esse.

Prima fermata lunga a Sampierdarena, sull'alto viadotto ferroviario fra gli applausi delle finestre affollate e dei panni colorati sospesi alle corde. Tocco quasi con la punta delle dita la punta delle dita appassionate di due sorelline che mi mandano baci con nome e indirizzo. Sono brune. Capelli pesanti come i giardini liguri. Occhi che riassumono i languidi spasimi del Mediterraneo notturno.

Addio!... Il fumo sbuffa a globi allegramente; suonano gli stantuffi, luccicano gli ottoni, e la filatera pesante scorre, come su un pendìo insaponato sulle rotaie che s'inazzurrano a perdita d'occhio o diritte stupendamente o con quelle curve dolcissime che la scienza ha segnato col compasso. Va e va, scappano le case affollate, i traffici, gli altri mille carrozzoni allineati pei viaggi.

Lione era seria; non il brio di Marsiglia per le sue vie sempre affollate di popolo, non il più piccolo movimento d'allegria negli eleganti caffè: moltissimi negozi chiusi, poche le donne abbigliate con galanteria ed anche queste non curate; un affacendarsi continuo vicino alla prefettura ed alla Mairie per sapere i dispacci, per strappare la notizia più piccola agli uscieri, ai galoppini, a qualche soldato.

Ma il cappello si ridusse poi ad una sola aggiunta nel titolo, che fu stampato così: All'ultima ora, ovvero Voto e Coscienza. E venne il domani, finalmente, quel domani memorabile, aspettato con tanta apprensione! Il Consiglio era quasi al completo, le tribune affollate: la lotta fu accanita d'ambo le parti.

Parola Del Giorno

dell’esule

Altri Alla Ricerca