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Aggiornato: 13 giugno 2025
Sì, e porta anche i vestiti spolverati.... Dopo mi vestirò da me. La posta era più ricca del solito. C'erano quattro lettere, tra cui una del suo giardiniere, un'altra, col bollo dell'Aia, di Mario Vergalli. Questa la Teresa, arrossendo, la mise da parte. Un profumo acuto, particolare, le rivelò la mittente della terza lettera che le capitò fra le dita.
Ma le rose languiscono, le cime dei petali sono bruciate, tutte hanno in qualche parte un punto nero, una traccia bruna, un'ombra; gli steli sono curvati. Pure il profumo raddoppia, diventa più acuto; lo specchio del caminetto riflette il gruppo delle rose, quello di fronte lo torna a riflettere e lontano, lontano, quasi all'infinito, si ripete senza numero la passione di quei fiori morenti.
Mandò un grido acuto, quasi supremo appello di soccorso, e mezzo svenuta s'accasciò fra le braccia del suo nemico. Egli, con un ghigno di trionfo, la trascinava verso l'alcova.
Forse anche quel profumo; quell'odore, anzi quel puzzo di... di serpente, di basilisco che aveva addosso; così sottile, così acuto, e, maledetto lui! così snervante! C'entrava anche quel certo non so che di... di sopraffino, quella bella maniera che non hanno che i gran signori. E, quello l
che si trova, a questo punto, sulla soglia della sala da pranzo, si ferma, si volge, guarda RAIMONDO per un attimo, poi d'improvviso, viene a lui rapidamente, si curva, gli prende il capo tra le mani, lo bacia due o tre volte affannosamente, poi prorompe in uno spasimo acuto. Raimondo, tu fai ciò che avrei dovuto far io, e non ho fatto mai, perchè.... perchè sono un vigliacco!
Tutto ciò che il conte Gino ottenne, fu di passare per il Corso, l'antica via Emilia, dove alloggiava la marchesa, quantunque il Corso mettesse a porta Sant'Agostino, verso Reggio, mentre, per escire da porta San Francesco, sulla via di Toscana, bisognava fare un più lungo giro, con una voltata ad angolo acuto.
E meglio fra tutte, parmi, tant’è spietato e giocondo e acuto per rappresentazione di tipi, in quella intitolata....
"Deh, non fuggir quel che ti attrista Io, io del tuo Dolor l'Ora più fiera col mio singhiozzo non dovrei nell'ombra rinnovellare i gemiti e gli auguri... (così se stessa una dolente accusa). Al cor molle di gioie e di speranze io stesi il dito acuto e tanto il tenni fin che quasi lo spensi. Amor e fede ne strappai spaventosa e al suol, non morto, ma sanguinante ti lasciai nel sangue della tua vita alla piet
I suoi occhi divennero prima lucidi, poi iniettati di sangue, poi opachi, infine uscirono dalle orbite, fuori le arcate sopraccigliari. Le palpebre sparvero; le pupille invasero la cornea. Il collo si gonfiò, il naso si profilò. E' tremò sulle ginocchia e si abbiosciò. Il dolore acuto, intenso, spaventevole che aveva cominciato a sentire, lo oppresse. E' perdè la coscienza della sua esistenza.
Quando giunsero al campo il piccolo esercito ne usciva, fra uno squillar acuto di trombe, un rullare fragoroso di tamburi e gli evviva della popolazione d'Hossanieh, accorsa in massa a vederlo partire.
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