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Aggiornato: 13 giugno 2025
Ho sentito dire di un tale che in cinque anni ha ucciso un gran numero di cavalieri in duello.» «E quel tale sarei forse io.» «Benissimo,» continuava Candiano, «occhio acuto e braccio forte fanno il miglior schermidore.
Un meriggio di luglio, un’afa bassa: io consunta di febbre, abbandonate su le lenzuola le braccia stroncate, e immobil come salma ne la cassa. Ne l’orrenda stanchezza un solo, acuto pensier: la bimba.
Se Battista aveva penetrato in parte il segreto del signor Lograve, questi, acuto e minutissimo osservatore, aveva scoperto un pari segreto di Battista; del qual segreto egli aveva gi
Ce ne andiamo nel polverio della via, senza osare di darci il braccio. L'albergatore dalla soglia ci sorride. Lei sorride con gli occhi pieni di lagrime, io non sento che il profumo acuto dei suoi guanti, il suo profumo... Tu hai potuto dimenticare, io ho potuto dimenticare.
Leggesi che a Parigi fu uno maestro, che si chiamava ser Lò, il quale insegnava logica e filosofia, ed aveva molti scolari. Intervenne che uno dei suoi scolari, tra gli altri acuto, e sottile nel disputare, ma superbo, e vizioso di sua vita, morì.
Sin da quando l'attenzione pubblica sul continente si fermò sulle cose di Sicilia, prima ancora che si arrivasse al periodo acuto dei mesi di dicembre 1893 e gennaio 1894, da una certa stampa con soverchia insistenza s'insinuò che il clero soffiava nel fuoco.
Don Ynigo; Montezuma, salvo onore, si mostrò troppo più acuto di voi quando mi ha persuaso a leggere carte che non avete letto, e che dovevate leggere voi. Questo è negozio appena incominciato, e si vorrebbe tagliare il capo del filo per perderne ogni traccia. Viva Dio, che prudenza sia questa io non so vedere! Bisogner
Ma nel cuore le sorgeva insistente ed angosciante il desiderio di rivedere il Selvaggio prima che ripartisse dall'Europa: la straziava, la ossessionava uno struggimento acuto, doloroso, di rivedere i suoi freddi occhi azzurri, di riudire la sua voce grave e severa; di sentire ancora intorno alla sua propria fralezza, la proteggente forza di lui.
La richiamò a sè il fischio acuto del treno in partenza; il treno che portava a Milano il Del Pozzo. Ricordò le sue parole, l'espressione de' suoi occhi, quasi severa, il saluto freddo, il freddissimo modo con cui le aveva preso la mano.
Il greco si mise a sogghignare, ma non s'avanzò nè toccò le sue armi. Egli girò lo sguardo attorno, tese per alcuni istanti l'orecchio, poi accostò le mani alle labbra e mandò un acuto fischio. Un fischio eguale vi rispose quasi subito. A noi due, ora, Fathma, disse poi. Per quanto tu sii forte e per quanta resistenza opporrai, Takir ti porter
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