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La tavola fu preparata sotto un verde pergolato di zucche. Isidoro Giambelli ispirato dal vin d'Asti mangiò, cantò, zufolò delle arie napoletane accompagnato dalla chitarra della suocera mima o dagli sgambetti del buffo. Era un vero teatro!

Io arrossivo pensando d'essere stato a Como senza vederlo. Poi per farmi passare il tempo aspettando l'ora del pranzo mi condusse a visitare l'orto e il giardino. Nell'orto la mia ignoranza fece la sua prima comparsa. Io non distingueva le piante delle patate dai pomidoro, le carote dal prezzemolo, confondeva il rosmarino colla lavanda, le zucche coi poponi.

Raccomandava all’amico le zucche e le patate, e gli prometteva al ritorno le più utili informazioni sulla coltura delle rape.

Nei fondacci della sua coscienza, non credeva alla Madonna a San Francesco, agli altri Santi del Calendario: ma allevato a parlar ad essi colle mani giunte da bambino; a metterli in disparte da giovinetto; e da uomo maturo, ad averli sempre in bocca, e a giovarsene come di zucche legate ai fianchi per tenersi a galla sul pelago della bassa gente, che in essi avea fede e in Dio: adesso, di faccia al pericolo, si rivolgeva alla Madonna colla dimestichezza d'una femminetta, avvezza a parlarle a tu per tu, tutta la vita.

Pensate che Sermenza non avrebbe ceduto se non fossi stato io a... a... Qualche cosa anche lui se la merita. Neanche i cani menan la coda per nulla. Ne parleremo a S. Martino. Siamo amici o no? Viva la sora Sofia! gridarono sotto il pergolato delle zucche. Viva il Ferragosto! Viva chi paga!... scappò detto a Isidoro Giambelli, che non sapeva più quel che gli uscisse di bocca.

Ma non si spaventavano per così poco, i naturali dell’isola; dato quel tuffo, erano subito a galla, e con certe zucche lunghe, tagliate di sbieco e usate a mo’ di gottazze, svuotavano prontamente le loro saettìe d’un sol pezzo.

TRASIMACO. Una porchetta con una crustina sopra, che, masticandola, ti stride sotto i denti, poi si dilegua in latte in bocca; un pasticciotto di ostreghe boglite nel lor medesimo umore, che fanno a lor stesse un intingolo suavissimo, con certi aromati che ti fanno trasecolar la gola; un tegame di beccafighi con lardo e presciutto e cime tenere di zucche, di cui l'odore farebbe risuscitar i morti; una torta alla lombarda; con un vin prezioso di amarene che bacia, morde e calci.

Che volete!... se preferisco Monti, Foscolo, Alfieri a Filippo Re, la traduzione d'Omero, i Sepolcri e le tragedie ai poponi ed alle zucche, non è mia colpa... i gusti son gusti.

L'esame di botanica Subiva uno studente. So, il professor dicevagli, Ch'ella ha studiato niente; Un quesito assai facile Proporre a Lei vogl'io: Con qual seme propagansi Le zucche? E quei: col mio.

Finito il bacio dei piedi, entrarono parecchi naturali, portando su certi piatti larghi, in cui era facile riconoscere dei fondi di zucche, radici arrostite, grani dorati arrostiti del pari, focacce di cassava, frutta di specie diverse, orciuoli di terra con acqua dentro, e piccole zucche dal collo allungato, in cui erano bevande fermentate.