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Il pagan si provede, e cava terra, fossi e ripari e bastioni stampa; va rivedendo, e tien le guardie deste, tutta notte mai l'arme si sveste. 164 Tutta la notte per gli alloggiamenti dei malsicuri Saracini oppressi si versan pianti, gemiti e lamenti, ma quanto più si può, cheti e soppressi.

17 Finita che d'accordo è poi la guerra per cui stato Falanto era condutto, e lo stipendio militar si serra, che non v'hanno i gioveni più frutto, e per questo lasciar voglion la terra; fan le donne di Creta maggior lutto, e per ciò versan più dirotti pianti, che se i lor padri avesson morti avanti.

40 negar, mostrarsene contenta s'ardisce; e sol sospira, e non risponde: poi quando è in luogo ch'altri non la senta, versan lacrime gli occhi a guisa d'onde; e parte del dolor che la tormenta, sentir fa al petto ed alle chiome bionde, che l'un percuote, e l'altro straccia e frange; e così parla, e così seco piange: 41 Ahimè ! vorrò quel che non vuol chi deve poter del voler mio più che poss'io? Il voler di mia madre avrò in lieve stima, ch'io lo posponga al voler mio? Deh! qual peccato puote esser grieve a una donzella, qual biasmo rio, come questo sar

Sire, potete ringraziar voi stesso per questa grande perdita. L'Europa favorir non voleste con la figlia vostra, che preferiste abbandonare a un africano e quivi ella è bandita dai vostri occhi che giustamente ormai lacrime versan di rimpianto. Basta, ti prego.

Oh! dammi, dammi l'anima tua, nel concedermi la gioia umida e calda della tua carne!... . . . . . . . . . . . . . . . . . . L'anima tua?... L'anima tua?... Che ne hai fatto?... . . . . . . . . . . . . . . . . . . Oh! certamente la tua profonda carne ora è piena d'ombra fresca ed azzurra, come un sentiero di bosco in estate!... Ma il tuo corpo ringrazia le mie dita solamente, e le mie dita son tanto lontane, tanto lontane dalla mia anima!... Mi par che secoli interi non mi basterebbero per raggiungere la mia mano e le mie dita infide!... Io non le sento più, le mie dita... Sono straniere per me... E tu hai tutto dimenticato: i miei occhi, le mie labbra, la mia anima, e a tutto preferisci le mie dita, perchè ti fan morire, crudelmente morire, con sinistra lentezza!... Versan nelle tue vene deliziosi filtri, gonfiano d'un latte d'oro le tue mammelle, e tu dimmelo! senti caldi e umidi fiori sbocciarti fra le cosce!