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Morano le baciò la mano nonostante tutti i di lei sforzi per ritirarla, le augurò la buona notte colla più tenera espressione, e ritornò allo zendaletto, accompagnato dall'altro. Emilia, nella sua camera, considerò con estrema inquietudine la condotta ingiusta e tirannica di Montoni, la pertinacia impudente di Morano e la propria tristissima situazione, lontana dagli amici e dalla patria.

FILIGENIO. Guarda simulazione. ALESSANDRO. In che v'ho offeso, accusandomi tanto d'ingratitudine? FILIGENIO. Anzi di sfacciataggine e di furfantaria. ALESSANDRO. Ah, dir cosí sfacciatamente mal degli uomini è ufficio di tirannica lingua! però, di grazia, ponete freno alla lingua nell'ingiuriarmi, accioché non la scioglia allo sdegno per difendermi.

Io credo aver dimostrato che il vespro non nacque da alcuna congiura; ma fu un tumulto al quale diè occasione l'insolenza de' dominatori, e diè origine e forza la condizione sociale e politica d'un popolo avvezzo disposto a sopportare una dominazione tirannica e straniera. I novelli documenti che possono sparger luce su l'origine della rivoluzione, la lettera dello stesso Carlo, quella de' Siciliani, non poche altre bolle papali inedite, confermano certamente questa conchiusione. Al suo popolo, non ai potenti, la Sicilia dee quella rivoluzione che nel secol XIII la salvò dalla estrema vergogna e miseria, dalla corruzione servile, dall'annientamento. Al vespro di Sicilia dee il reame di Napoli una riforma di governo, che moderò per qualche tempo i suoi mali, ma non potè poi allignare. Il vespro risparmiò a tutta l'Italia molti fieri contrasti con la dominazione angioina, che potea conturbare la penisola, non mai ridarla sotto uno scettro: il vespro, per tristissimo compenso, aprì in Italia la strada alla dominazione spagnuola. Esso voltò il corso degli avvenimenti in Levante, disarmando l'ambizione di Carlo: esso per poco non mutò le sorti dell'Europa occidentale, dando occasione alla prima guerra di conquista tentata dalla Francia su la penisola spagnuola. Ma lasciando di considerare le conseguenze esteriori del movimento di questo popolo, che or somma a due milioni, e non n'era forse la met

Non era però così facile. Essi avean bensì acquistato qualche cosa col loro negozio, ma quel qualche cosa sovente abbisognava alla tirannica e scellerata associazione, dimodochè la maggior parte delle loro economie trovavasi sempre in potere dei camorristi, che rendevano così ben difficile l'allontanamento di Giovanna e dei fratelli.

Questo ti chiedo io. Ma quale scompiglio d'idee! Difendervi da una dubbia accusa, difendervi dalla inclemenza d'un poliziotto è ben diverso che difendervi da una clandestina e tirannica tentazione. Ma è certo che lo puoi. E come sembra a voi ch'io lo possa?

Sappiamo inoltre che, nella modificazione proposta, il governo francese intendeva farsi rappresentante di una più o meno liberale influenza opposta al programma dispotico dell'Austria e di Napoli. Pur nondimeno, sotto forma tirannica o costituzionale, senza o con pegni d'una libert

S'io vi credessi re volgare, d'anima inetta o tirannica, non v'indirizzerei la parola dell'uomo libero. I re di tal tempra non lasciano al cittadino che la scelta fra l'armi e il silenzio. Ma voi, Sire, non siete tale. La natura, creandovi al trono, v'ha creato anche ad alti concetti ed a forti pensieri; e l'Italia sa che voi avete di regio più che la porpora. I re volgari infamano il trono su cui si assidono, e voi, Sire, per rapirlo all'infamia, per distruggere la nube di maledizioni di che lo aggravano i secoli, per circondarlo d'amore, non avete forse bisogno che d'udire la verit

L'idea fatalistica s'impadroniva di lui: riandando le crisi terribili della guerra scellerata, che aveva dato alle consuetudini sociali, egli aveva bisogno di quel fatalismo per ispiegare in faccia alla conscienza morale la sua condotta; egli era di quelli nati per trionfare, per soggiogare, per abbattere, come gli animali da preda, felis homo, e aveva egregiamente rappresentato la sua parte tirannica nella comedia della vita. "Sono onesto io?" si domandò egli improvvisamente, turbato da un dubbio inconcreto e affatto teorico. Egli poteva farsi sinceramente questa domanda, perché il male l'aveva fatto dopo essersi convinto che il Male non esisteva. "Che cos'è infine l'onest