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Sappiamo inoltre che, nella modificazione proposta, il governo francese intendeva farsi rappresentante di una più o meno liberale influenza opposta al programma dispotico dell'Austria e di Napoli. Pur nondimeno, sotto forma tirannica o costituzionale, senza o con pegni d'una libert

Il secondo impero si serbò fino alla caduta come un dominio dispotico, e Napoleone III svelò nelle note parole del suo discorso del trono del 14 febbraio 1853 l'estrema ragione di cotesta situazione illegale: «la libert

Renato senza mezzi di fortuna, che tutte le sue ricchezze erano passate nelle avide casse del dispotico governo, si recò in Ispagna colla giovine moglie ed un bambino ch'essi adoravano. Ma le incresciose peripezie dell'esilio trassero il povero conte ad una morte immatura.

Ah, nell'abbattimento della stanchezza, quando la calma della prostrazione succedette alla lotta del cuore, meditando sulle umane sorti... ho trovato gli assassini!... , li ho trovati. Sono i milioni... quei maledetti milioni... quei miserabili milioni che, affluendo nelle casse forti dei Brisnago, incatenano quella fanciulla alla schiavitù, la sottomettono al loro dominio dispotico, la obbligano a rinunziare agli impulsi della natura, alle aspirazioni del cuore, ai desiderii dell'anima, per trascinarla alle gemonie dei ricchi, sulla strada fatale prescritta dalla sorte, condotti alla perdizione a quattro cavalli, lacerando i loro cuori, e gettandone i frammenti ad altri milionari, al pari di loro costretti dalla necessit

Comunque sia, nei pochi giorni che precedettero l'arrivo di Alberto, Diana rifece parecchie volte il suo esame di coscienza, confessandosi in gran parte colpevole dei mutati rapporti fra lei e suo marito. Troppo lo trascurava, troppo lo metteva in seconda linea, dacchè un nuovo sentimento imperioso, dispotico, esclusivo aveva preso possesso del suo cuore. Eppure, se questo sentimento era potuto nascere in lei e recarle tanta dolcezza ella ne andava debitrice al suo sposo, come a lui andava debitrice, se non degli agi della sua vita, della stima, del rispetto ond'era circondata. Non doveva ella dunque mostrargliesene riconoscente? S'egli era assorbito da' suoi studi, dalle sue occupazioni parlamentari, se nelle lotte politiche, insieme a poche compiacenze d'amor proprio, raccoglieva una larga messe di fastidi e di note che di tratto in tratto turbavano l'equanimit

Lasciava un milione al suo unico figlio Enrico, di passa vent'anni, col patto espresso nel testamento, ch'egli non potesse andar in possesso assoluto e dispotico della sostanza se non compiuti i ventiquattro, come portava la legge cho vigeva al tempo degli Austriaci.

Quel signor commendatore, così potente, padrone dispotico di tutta Milano, penser

Nei giorni che Napoleone ritornò da Mosca, il generale Mallet una mattina evase dal manicomio di Parigi dov'era rinchiuso. Propalò la favola, che l'imperatore era caduto: da un momento all'altro la macchina di quel potente impero dispotico si rifiutò di funzionare. Funzionari e ufficiali s'inchinarono al pazzo, il quale osò dichiarare: «il governo sono io!». Il prefetto della Senna dispose la sala del consiglio, in cui si sarebbe adunato il governo provvisorio di Mallet: un ministro fu tenuto sotto catenacci e serrature; le truppe della guardia aprirono la prigione ai compagni della cospirazione. Quando l'imperatore venne a sapere con quale illimitata potenza era venuto fatto a un pazzo di comandare una mattina sulla capitale a sua posta, esclamò sdegnato: «Un uomo qui è tutto? I giuramenti, le istituzioni non contano nulla?». Era passato da allora un lungo tempo, in cui pareva che la vita parlamentare si sostenesse sulla libera cooperazione del popolo o almeno della classe dominante. Eppure la sostanza di questo stato era rimasta dispotica, il governo si teneva in lotte incessanti con l'umore mutevole della societ

Egli era di un carattere difficilissimo; violento, superbo, dispotico sopratutto; voleva che la duchessa non escisse mai, che non ricevesse alcuno. Ma che importava ciò a donna Livia? In questo si uniformava volontieri ai voleri del duca; ma la diffidenza, da cui comprendeva essere dettati, la offendeva, come la offendeva la sorveglianza continua, di cui si sapeva oggetto.

Adorata dal marito tiranno, aveva finito col conquistare anche la benevolenza e la stima di Ezio, che si avviava alla sua volta a essere un tiranno dispotico di deboli cuori. Massimo ritrovò queste doti ancor fresche nella bellezza matura di sua cognata. Di mutato non trovò che la carnagione fatta d'una bianchezza un po' stanca che impallidiva di più sotto la massa dei suoi capelli più scoloriti.