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Il qual difetto parmi di ravvisare in questo tratto della sua censura; perciocchè sarebbe stupidezza, non valore, il non sentir dispiacere di morirsi per naufragio. Il Chiabrera si ricordava dell'Eneide lib. I, non delle virtù romanzesche. S. Maurizio ascolta la preghiera del Duca; discende a consolarlo; e gli narra le glorie de' principi di Savoja di lui predecessori.

Un urto continuo d'istinti democratici, di teoriche tiranniche, di pregiudizi militari, di romanzesche invenzioni, di concioni e di scene vi disordina gli avvenimenti che riassunti sempre nelle persone e nella forma politica vi diventano incomprensibili.

Lo dici tu che i nostri umori sono incompatibili; da parte mia sono disposto a compatire le tue idee romanzesche, spiritiche, filosofiche, sentimentali, compatisci tu le mie e vivremo come Filemone e Bauci. E siccome io pigliava fuoco, egli ha sorriso dall'alto della sua persona sterminata, si è dondolato un paio di volte, ed ha finito con dire: «Farai quello che vorrai, sei contenta?

Di quell'incontro egli non soffiò verbo ad alcuno; in casa Gianella, del resto, dopo un uragano di romanzesche calunnie e di drammatiche imprecazioni, il nome di Loredana non si pronunziava più; la madre di Adolfo per poco non spingeva l'ostentato disdegno per la perduta fino a vestir di gramaglia, come si usa nelle case principesche.

Cordellina e Svario furono due de' piú celebri avvocati del fòro veneto. Stanza 5. Di Marfisa bizzarra cantar voglio. Cantolla un altro, e non ebbe concetto... onde rimase con Paris e Vienna ad aspettar qualche moderna penna. Un certo Dragontino da Fano scrisse un poema nel Cinquecento, intitolato La Marfisa bizzarra, seguendo le fantasie romanzesche del Boiardo e dell'Ariosto meschinamente.

Parlare poi di cultura femminile nel significato moderno della parola, non si può, senza creare equivoci. Quella che vi era (e certo rappresentava qualche cosa, allora) si raccoglie dal programma di studî del Carolino per le nobili donzelle, dalla Regola dei Collegi di Maria per le civili. Ordinariamente, poco leggevan le donne, e questo poco era la minima parte di quel che si leggesse in Continente: in Venezia, p. e., in Firenze, in Napoli, centri di pubblicazioni romanzesche; l

«La lasciai, andai a buttarmi sul mio giaciglio, con una nuova febbre addosso, la febbre dell'aspettazione. Il treno precipitoso mi sembrava troppo lento. A Parigi! A Parigi! Non vi ero stato ancora, avevo sempre rimandato a miglior tempo quel viaggio tanto desiderato, quasi prevedendo di doverlo compiere in circostanze romanzesche, di dover giungere nella metropoli in compagnia d'una straordinaria creatura. A pochi passi da me, dietro alcune pareti di assi, quali pensieri volgeva ella nella mente? Che cosa provava per me? A quali prove mi avrebbe sottoposto? Forse non lo sapeva ella stessa; molto probabilmente riposava, tranquilla, serena, mentre io contavo le ore di quella notte eterna. Come avevo gi

, avete ragione. Così in quell'ora angosciosa ho giudicato anch'io. Ma poi oh! questo almeno credetemi! ho sentito che altri doveri erano per me altrettanto forti, altrettanto santi!... Da quel momento non pensai che a voi: vi cercai con desiderio intenso: ho sperato mille volte che vi sareste decisa un o l'altro a darmi vostre notizie. Ma nulla, nulla e sempre nulla! Mi credetti obbliato; vi credetti morta; pensai ( anche questo pensai!) che la vostra sorte vi avesse condotto a migliori fortune.... Allora, infiacchito, sfiduciato, senza più uno scopo dinanzi a me ed esortato dai medici a vigilare sulla mia salute gravemente scossa, lasciai l'Italia, vissi per qualche tempo con mia zia, la contessa Polverari-Nathan, la quale m'aveva preso affetto di madre; poi, in cerca di distrazione e di arie salutari, viaggiai: un inverno a Madera, quindi alle Indie, in China, al Giappone.... Mi feci una nominanza di avventure singolari e romanzesche: fole di cronisti male informati e dicerie senz'ombra di verit