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Il qual difetto parmi di ravvisare in questo tratto della sua censura; perciocchè sarebbe stupidezza, non valore, il non sentir dispiacere di morirsi per naufragio. Il Chiabrera si ricordava dell'Eneide lib. I, non delle virtù romanzesche. S. Maurizio ascolta la preghiera del Duca; discende a consolarlo; e gli narra le glorie de' principi di Savoja di lui predecessori.

Vedendo l'Agata alzò le mani e gli occhi al cielo esclamando: Benedetto Iddio!... ecco la Provvidenza!... Agata l'interruppe interrogandola ansiosamente: Come va il povero Beppo? Sempre lo stesso, signora!... sempre la febbre... e i dolori. Ma se vuole consolarlo si mostri sulla porta. Entriamo, entriamo, disse l'Agata, e la povera donna c'introdusse nella stanza dell'infermo.

« Almeno vivessi io tanto da vederla una volta! andava ripetendo l'infermo al cortese amico, che passava i giorni e le notti al suo fianco, studiandosi di consolarlo. Veder la contessa e poi morire, era il suo pensiero assiduo, incessante, e, diremo anzi, la sua agonìa.

Egli era debole che un istante dopo si pose a piangere e singhiozzare come un fanciullo, esclamando colla voce interrotta dalle lagrime: Io non morirò più!... Io non potrò più morire!... Indarno Lamperth si provò a consolarlo: il suo abbattimento era estremo.

Aminta ed Orlando lo seguirono fuori, cercando di consolarlo. Gino abbracciò lo zio di Fiordispina; poi salì a cavallo e partì, accompagnato dal fratello di lei. Si volse alla casa, salutò ancora la famiglia, che si era affacciata sul terrazzo per dargli l'ultimo addio, sventolò il fazzoletto, fino a tanto la strada diritta gli permise di vedere i suoi ospiti, gli amici suoi, il suo tutto.

Il vecchio aveva terminato il suo racconto; l'oste e la moglie si diedero a consolarlo. Ambrogio tanto per parlare fece lo stesso. Mandatemelo qui quel ragazzo, disse l'oste; cercheremo distrarlo un poco. Non vuol andare da nessuno; vi assicuro che fa scoppiare il cuore. Sventurato! mormorò il cavaliere.

Se il Marliani avesse pianto per lei c'è da scommettere che non l'avrebbe trovato tanto vile. Ma piangere per un'altra donna? Curiosa, come una vedova che tiene il pizzicore in corpo, essa volle ad ogni costo sapere il segreto di quel dolore. Il Marliani si fece pregare un poco ma poi le aprì il cuore. La signora Bibiana si intenerì, lo compassionò, decise di consolarlo.

Vi era un rimpianto così disperato in queste sue parole che De Nittis non cercò nemmeno di consolarlo. Uhm! riprese il dottore, come strapazzandosi per quell'inutile sfogo e cercando di mutare discorso. Hai divertito la piccina a Roma? Raccontami un po': senza Bice non so come noi avremmo da molti anni passato le nostre sere. Sta bene, eh? Quando torna? Non lo so. Come non lo sai?

Almeno lei, diceva il Casalbara alla signora Laner, almeno lei non mi abbandoni!... Lei è buona!... A lei non fanno ribrezzo i poveri vecchi.... i poveri ammalati!... Ed Evelina come sapeva consolarlo, colla sua voce velata, lenta, dolcissima! Tutti, sa, le vogliono bene!... Tutti! E la duchessa Eleonora ha un vero culto per lei, un culto di gratitudine, di devozione, di ammirazione.... di amore.

Lo fece sedere vicino a , prendendogli le mani, stringendogliele, accarezzandole, cercando di calmarlo, di consolarlo; poi quando vide diminuito il tremito, lo sgomento del poveretto, cominciò ad ammonirlo, ma sempre dolcemente, affettuosamente. In primis venerare Deum.