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Ma la vera patria di questi ritornelli sembra esser la Toscana, il giardino d'Italia, la regione più felice forse e più geniale di tutto il paese. Questi ritornelli sono costruiti assai semplicemente.

Giungeva fino a dimenticare il perchè di tale paura, ma non la paura istessa; a volte le pareva evidente e naturalissimo che al primo aprir gli occhi il figliuolo sarebbe morto, e lo cullava, lo cullava cantandogli ogni sorta di ritornelli lamentosi, tremando di una smorfia, accorandosi di un sospiro più forte degli altri. Sarebbe stata felice se il bambino fosse vissuto in un sonno senza fine.

Ed altre visioni ancora, rotte, fuggenti; lembi di conversazioni, ritornelli di canzoni ignote, battute di walzer; e certi sguardi che non sapeva più a chi avessero appartenuto, e scoppi di risa di bocche invisibili; tutto il suo mondo interno che si agitava, che usciva a far parte del mondo esteriore, fondendosi col cielo, coll'aria, colle foglie cadenti, col silenzio dei prati, colla tavolozza inimitabile delle masse d'alberi, col respiro misterioso della terra e delle acque.

Ripete per cinquant'anni alla Messa ed ai Vesperi gli stessi ritornelli; e frattanto egli impara il latino, e sa a memoria tutte le antifone da vivo e da morto. A cinquant'anni sposa una zitellona devota, raccomandata dal coadiutore della parrocchia.

I ritornelli sono bei fiori di campo, freschi e odorosi, cresciuti in piano o in monte. Non c'è forse fiore che il popolo qui non abbia messo a simbolo di qualche cosa. L'uomo dei campi applica volentieri ad un fiore una sentenza o un pensiero, racchiusi in un ritornello, sia per una rosa, o per un narciso, o una margherita, o per una viola.

Or mentre fra gli evviva i più lieti, era ripetuta e avvicendata con altre strofe e coi ritornelli degli strumenti, ognuno, ascritto alla Compagnia delle arti, profittava del privilegio di staccare dall’albero un mazzetto di fiori, lasciandovi le corone che v’erano poste per ornamento.

Pranzava nella sua stanza, sola; leggicchiava storie d'amore che non la riguardavano e versi che nessuno mai le avrebbe mormorati; canticchiava ritornelli amorosi; dipingeva all'acquerello qualche veduta di Sorrento; sempre sola. Non scriveva mai, perchè non doveva scrivere a nessuno e perchè scrivere le faceva venire l'affanno. Non cuciva ricamava perchè era inutile.

Poi visto che la bimba non rispondeva apriva gli occhi, la mite Fräulein Müller, scrollando il capo, obbedì. ... Quella stessa sera Nancy litigò coi suoi amici Bel Popò e Menton Fleuri. Fräulein, nella penombra della nursery, ripeteva quasi sonnecchiando quei blandi ritornelli, quando al sesto «kikiriki» vide Nancy rizzarsi a sedere nel letto, colle guancie accese e gli occhi saettanti.

Rientra ARIELE invisibile, suonando e cantando. FERDINANDO lo segue. cantando. Su queste sabbie gialle prendetevi per mano dopo la riverenza farete il baciamano. Poi con piede leggero taccion l'onde ribelli danzate, e dolci spiriti cantano i ritornelli. Ascoltate! ascoltate! Si ode abbaiare dal di dentro. abbaiano i cani di guardia! Si ode di nuovo abbaiare.

Egli continuava lo spirito della preghiera nella occupazione materiale di ammanire il cibo, di accendere il fuoco per riscaldare le piccine, di rispondere ai loro gridi e ai loro pianti con parole dolci, che a volte erano ricordi del linguaggio materno, a volte versetti della Bibbia, a volte ritornelli di nenie e di canzoni popolari.