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Vicino a lui era un tavolino da una gamba sola con tre piedi e sopravi una lampada col coprilume di carta verdescuro all'infuori, che rifletteva la luce in un ristretto cerchio tutt'intorno, lasciando nella penombra il rimanente della stanza. Dall'altra parte di quel tavolino sedeva la moglie di Pannini; aveva il suo cuscinetto da lavoro sulle ginocchia e cuciva.

Cuciva, filava, custodiva i bimbi malati delle povere donne che non potevano restare a casa; e il suo dolce sorriso, la sua bont

Per quanto di buon'ora si alzassero i vicini, nessuno riesciva mai ad essere tanto sollecito da prevenire le due zitellone. Quanto a me, a qualunque ora scendessi dal letto, le vedevo sempre sedute ai due lati del balcone, con due panierini di vimini ai piedi per riporvi le lane, il filo, le forbici, e tutti gli arnesi da lavoro. La signora Rosa cuciva, tenendosi il lavoro sulla punta del naso perchè era miope; e la signora Caterina faceva calze con una rapidit

La mamma, una grassona ancora appariscente che cuciva seduta vicino al lume, alzò la faccia e sorrise al futuro genero, e dette uno sguardo tenero alla figliola, contenta anch'essa che la sua Carmela fosse Fillari. Le due amiche guardavano a bocca aperta, ascoltando con grande aspettazione.

Ricamava, cuciva, per e per la mamma; la quale, essa pure, crucciavasi, vedendo venir meno il lavorìo, e diradarsi le pratiche a una a una: era questa una coperta vendetta della pegnataria, che, non avendo potuto riuscire a tirar nella rete la giovine ricamatrice, studiavasi a disfar quel poco avvantaggio che dapprima ella stessa, sotto impostura del bene, aveva procacciato alle due donne.

La cameriera della contessa cuciva quella bella gonna di merinos azzurro, la quale per Bambina valeva quasi il velluto. La contessa completò il dono con uno sciallo scozzese, molticolore ma caldo, di cui il popolo minuto del napolitano si copre la testa ed avviluppa il busto, risparmiando così cuffie e cappellini.

La signora Rosa cuciva biancherie finissime, faceva trafori che parevano trine, rammendi che non lasciavano più trovare la traccia della laceratura. La signora Caterina non lavorava che a punto di calza; ma in quello era maestra.

Con tutto ciò la fanciulla era sempre attillatina: protraendo il lavoro sino a notte avanzata, guadagnava per conto suo, tanto da poter comprare certi scampoli di lana, che aveva a meno prezzo; li tagliava e li cuciva da , e se ne faceva dei vestiti assai eleganti. Del resto anche un cencio non sarebbe parso più quello sul suo bel corpo.

Era una notte d'inverno. Nella loro stanza solitaria e fredda, stavano tuttavia al lavoro Stella e sua madre. Sedute nell'angolo vicino al focolare, su cui morivano fra la cenere gli ultimi carboni, al lume vacillante d'una candela di sego mezzo consunta, Stella al telaio ricamava di pagliuzze e fogliettine d'argento la tunica di velo d'un bel vestito da ballo, Teresa cuciva saldando gli ossicini d'un sottile imbusto fatto sur un modello parigino: l'abito e l'imbusto dovevano il domani cingere la snella persona d'una giovine deit

Pranzava nella sua stanza, sola; leggicchiava storie d'amore che non la riguardavano e versi che nessuno mai le avrebbe mormorati; canticchiava ritornelli amorosi; dipingeva all'acquerello qualche veduta di Sorrento; sempre sola. Non scriveva mai, perchè non doveva scrivere a nessuno e perchè scrivere le faceva venire l'affanno. Non cuciva ricamava perchè era inutile.