United States or Réunion ? Vote for the TOP Country of the Week !


Complice? esclamò la donna, gettando un grido di raccapriccio. Complice del delitto commesso qui nel Vicolo la sera del 14 gennaio... La Sguancia era divenuta livida. Complice! ripetè la donna, dopo un istante. Aveva appoggiati i gomiti alla rozza tavola sulla quale ardevano due candele di sego, e si copriva il volto con le mani carnose.

Sentimio da la riva la trombetta De le truppe der papa! A Teverone, Verso notte, se scense e 'gni sezione Fu dislocata drento a 'na barchetta. E m'aricordo ch'una era tarlata E che cór sego e co' li stracci pisti su la riva fu calatafata. Dopo annassimo da li doganieri, Li legassimo tutti come Cristi, E furno fatti tutti prigionieri.

Era una notte d'inverno. Nella loro stanza solitaria e fredda, stavano tuttavia al lavoro Stella e sua madre. Sedute nell'angolo vicino al focolare, su cui morivano fra la cenere gli ultimi carboni, al lume vacillante d'una candela di sego mezzo consunta, Stella al telaio ricamava di pagliuzze e fogliettine d'argento la tunica di velo d'un bel vestito da ballo, Teresa cuciva saldando gli ossicini d'un sottile imbusto fatto sur un modello parigino: l'abito e l'imbusto dovevano il domani cingere la snella persona d'una giovine deit

fa con noi, come l’uom si fa sego; ché quale aspetta prego e l’uopo vede, malignamente gi

Si mangiava a buon patto, e un vino detestabile si smaltiva dai brugnoni per otto, per sei soldi al boccale. All'osteria della Foppa, si pranzava al prezzo di una lira austriaca. Quel pranzo si componeva di tre piatti, minestra, vino, giardinetto. Nell'osterie ed anco negli alberghi di lusso, la mensa era rischiarata da candele di sego.

Se fossi domandato "Altri chi v'era?", tu hai dallato quel di Beccheria di cui sego` Fiorenza la gorgiera. Gianni de' Soldanier credo che sia piu` la` con Ganellone e Tebaldello, ch'apri` Faenza quando si dormia>>. Noi eravam partiti gia` da ello, ch'io vidi due ghiacciati in una buca, si` che l'un capo a l'altro era cappello;

fa con noi, come l’uom si fa sego; ché quale aspetta prego e l’uopo vede, malignamente gi

Io pensavo intensamente al neo biondo ch’era sul braccio destro di Litzine... Fra quelle medagliette, quelle Madonnine di cera, di stucco, di legno, di bronzo, fra que’ rosari variopinti, d’ogni foggia e d’ogni dimensione, fra i ceri grandi e piccini, che davano a quel rinchiuso un puzzo di sego religioso, tra quelle devote in velo nero, tra que’ vecchi baciapile dai borsellini enormi e semivuoti, io pensavo intensamente al neo biondo ch’era sul braccio destro di Litzine.

Oh!... Triste scherno!... Il mozzicon di sego, Nella cui scialba fiamma ho gli occhi fisi E presso a cui scrivo e bestemmio e prego, Val più dei raggi insiem moltiplicati Che piovvero dal sol su gaudi e affanni Nei secoli passati! Oh!... Triste scherno!... Il mio vecchio bastone Vale gli scettri dei re che son morti! Il mio gramo cappel val le corone Che il tempo infranse!

Diede una spinta sino all'esiguo camerinetto dove Donna Carmela, l'amorosa, allo scarso lume d'una fumosa candela di sego, davanti ad uno specchietto di quaranta centesimi, si acconciava al collo un fazzoletto di seta rossa; aveva le guance grossolanamente cariche di bianco e di rosso. Mi raccomando, Donna Carmela, le disse: un ' di anima nella nostra scena. Vi pare!