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Era una bella cosa il cappellano, in cappel largo ed in veste talare, che venía, de' staffieri capitano, le tazze de' gelati accompagnare; e va diritto gridando: Fa' piano, ché tu potresti il vassoio versare. S'io non ci fossi, credo che fareste i gran marroni: oh che teste! oh che teste!

Oh!... Triste scherno!... Il mozzicon di sego, Nella cui scialba fiamma ho gli occhi fisi E presso a cui scrivo e bestemmio e prego, Val più dei raggi insiem moltiplicati Che piovvero dal sol su gaudi e affanni Nei secoli passati! Oh!... Triste scherno!... Il mio vecchio bastone Vale gli scettri dei re che son morti! Il mio gramo cappel val le corone Che il tempo infranse!

Datemi il voto, e giuro a tutti i santi, putti, non ci sará verun richiamo, anzi a qualche bisogno in cortesia forse farovvi alcuna piegeria. Ad alcuni prelati, che avean voto nel parlamento, con arcani è addosso, e fa nella politica il piloto per far loro ottenere il cappel rosso.

Avea le fibbie che valeano un Stato, e manichin d'un'opera famosa, un cappel fine col pennacchio bianco, ed una spada gioiellata al fianco. Ma potea ben studiar l'attillatura e porsi indosso ogni cosa pulita: egli era un uomo grosso oltre misura, ed alto sette palmi piú due dita; sicch'era sempre una caricatura.

Mostro ei mirò, che lungo e macilento Viengli incontro per tòrto aspro sentiere: Come punta di falce adunco ha il mento, D'asin le orecchie e il naso ha di sparviere; Tien l'ali a tergo, e le svolazza al vento, Intrecciate di scope ispide e nere; Gambe ha di ragno e membra irsute e viete, E su la testa un gran cappel da prete.

Giunta alla stanza sua con ciglio oscuro, getta il cappel per terra e lo calpesta, ed i vestiti scaglia contro al muro; la camicia sudata la molesta: la trae stizzita, e col suo viso duro su e giú passeggia, astratta con la testa, ignuda mezza e con la spada a lato, e corre come un levrier sguinzagliato.

Costei è femina ricca e, per quel che io comprendo, piú innamorata che savia. Se io non me inganno, credo che trarrá ancor da maladetto senno; io di minor ventura avevo bisogno. Vedi, vedi che pur li sogni, alle volte, son veri. Questo è la fagiana che, stanotte, sognai aver presa. Mi parea trarle molte penne della coda e porle sopra il cappel mio.