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70 E se gli è tuo voler ch'egli patisca, e ch'abbia il nostro error degni supplici, almeno la punizion si differisca , che per man non sia de' tuoi nemici; che quando lor d'uccider noi sortisca, che nome avemo pur d'esser tuo' amici, i pagani diran che nulla puoi, che perir lasci i partigiani tuoi.

Non vi sembra che patisca come chi sia in mal d’amore... senz’amore? La Salvestra. Quando si patisce, gli è tutt’uno. La Rondine. Ah no. La Salvestra. E che direbbe di fare? La Rondine.

Gli operai giova ripetere codeste cose lavorano troppe ore della giornata, perchè non ne patisca la loro salute e perchè non vi sia per essi impossibilit

Qual sarebbe la mia vita, tu mancandomi? rimarrei orfana, vedova, sola e sfortunata, ché tu in vece di tutti sei mia madre, mio marito, mia compagna e mia figlia. E poi ben convien ch'io ne patisca la pena, perché io son stata cagion di consigliarti e aiutarti in questo amore.

Butteranno giù la porta, verranno su; non è giusto che lei patisca per me!... Vogliono me!... Mi lasci andare!... Mi lasci!... E si dibatteva con tutto il vigore delle sue braccia robuste.

«Che ti giovar gli stolidi Del Nazareo costumi? Se brami scampo, ossequio Presta ad Augusto e a' numi: Mira per quei che agl'idoli Incenso negan dar, Mira i parati eculei, Mira i flagei d'acciar». Non si smentì nell'ansia Della terribil ora; Mostrò come un Apostolo Opri, patisca e mora: Al giudice, a' carnefici Perdono oppose e amor, Ed il sublime esempio Nobilitò altri cor.

DOTTORE. Questo non vorrei io, ch'ella non patirebbe alcun male che non lo patisca io: ecco i vostri cento scudi. FILIGENIO. Questi sono i cento scudi che vi ho prestati per man di Forca? DOTTORE. Che Forca? che scudi? chi v'ha dato ad intendere una simil favola? FILIGENIO. Me l'ha chiesti Forca da vostra parte.

DON FLAMINIO. Panimbolo, par che siamo fuori di periglio. PANIMBOLO. Anzi or siamo nel periglio; e poiché si è cominciato, bisogna finire, ché non facci a noi egli quel che pensiamo di far a lui. LECCARDO. La fortuna scherza con noi, ché scambievolmente abbassa l'uno e inalza l'altro. DON FLAMINIO. Patisca or egli quelle pene che ha fatto patir a me! Egli piange ed io rido.