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S'attraversò un villaggio, formato da due file di tende di pelo di cammello[tn183], chiuse con canne e fascine: ogni tenda fiancheggiata da un orticello cinto da una siepe di fichi d'India. Di l

Dall'epoca in cui Amalia rimase sola col suo bambino, a lei toccava girsene al vicino bosco per le legna, a lei a coltivare un meschino orticello, a filare e vendere la filatura al mercato: e siccome la piccola somma portata dalla casa cominciava ad essere sugli ultimi, ella si vedeva sull'orlo dell'abisso e della miseria.

In un albergo a' piedi del monte San Leo era giunta tanta gente in quella notte che la maggior parte era stata obbligata di alloggiare di fuori, ossia di accamparsi, e per poter resistere alla pioggia ed al freddo tutta la legna dell'albergatore era stata poca per soddisfare ai suoi bisogni, talchè uno steccato di legno che racchiudeva un orticello, avea pur servito a supplire la mancanza.

Beato voi che ve ne state qui, con questi bei monti in faccia, con questo bel lago sotto i piedi, che non pensate se non ai fagiuoli del vostro orticello ed a tener provvista la cantina di questo nettare delizioso! E chi viene a trovarti a Lecco? chiese l'ex-baritono, a cui il vinello snodava la lingua. Molti che ti conoscono. Agenti teatrali, maestri di musica, cantanti... E che dicono di me?

Attraversarono un altro andito, un'altra stanzaccia, e si trovarono alla fine in una specie di salotto di ricevimento, più decente, più arioso, che rispondeva sur un orticello: due donne d'et

Mai l'utile s'era così bene mescolato al bello come in questa vigna del Signore, come soleva indicarla don Malachia, che con tutte le benedizioni di cui poteva disporre non aveva mai potuto salvare quattro rose dalla ruggine e un gambo di vite dalla crittogama in quel suo freddo orticello del Santuario.

Ma c'è nel convento un angolo romito, dal quale l'occhio, posandosi sul verde de' monti o sul cielo di crepuscolo o sulle abbandonate aiuole di un orticello, chiama e richiama dall'Ignoto il seducente bianco fantasma della meditazione: e la Poesia induce nell'anima la dolcezza dell'assopimento. C'è un loggiato dove vorrei la mia sosta tranquilla.

Era un sogno, e finì come finiscono i sogni. Ma i bei sogni si ricordano volentieri; ed io più volentieri l'ho ricordato, tornando or non è molto con te alla tua bella Spotorno, bianca lucente sulla spiaggia lunga, tra la voltata di Bergeggi e il monte Orsini, aspra guardia di Noli. Ad un certo punto, e di comune accordo, abbiamo fatta fermar la carrozza; io per contemplare il mio èremo, tu per farmi bere un sorso della fontana presso, l'Acqua Novella, zampillante da una gran vasca quadrata, sul margine della strada maestra. O acqua ben nomata, veramente fresca, ristoratrice e pura, come tutte le cose novelle! Io non sogno più solamente il mio vecchio èremo e la mia vecchia meridiana; sogno ancora l'Acqua Novella e quel buon tratto di strada quieta, che abbiamo fatta a piedi con tanta allegrezza, mentre i cavalli ci seguitavano al passo. E penso ancora, nel mio sogno, che l'uomo più felice della terra debba essere un certo guardiano di strada ferrata, che ha il suo casotto in quelle vicinanze, col suo orticello, i suoi fagiuoli e il suo gran fico brogiotto, accanto allo sbocco della galleria di Bergeggi. Poveraccio! e forse egli sogna a sua volta un trasloco, una promozione, che lo sbalzi guardia eccentrica o guardia di sala in qualche stazione importante, donde gli sia facile di mandare a scuola le quattro o cinque creaturine che senza fatica, quasi senza un pensiero al mondo, gli sono rampollate l

Son tutti così, i miei bravi cantonieri di strada ferrata. Ricordo ancora quello di Varigotti, conosciuto tanti anni fa. Aveva anche lui una bella fontana daccanto, anzi una vera cascata d'acqua, che piombava dalla balza rossastra, sotto la chiesuola abbandonata di San Lorenzo; aveva un orticello, con pèschi, fichi e fagiuoli, ch'erano una maraviglia a vederli; aveva il gran mare turchino davanti, e tutt'intorno, da ogni piega del terreno, da ogni borro, da ogni fenditura della rupe, occhieggiavano a lui tra lucide foglie di smeraldo i bei limoni dal color dell'oro. Per esser felice, non gli mancava neanche una moglie, giovanissima, bella e savia, amante del lavoro e di lui. Ma quello ci aveva il mal del paese; voleva lasciare quel sorriso di cielo e di mare, quel profumo, quel tepore, quella gloria, per ritornarsene al suo nido natale, o non troppo discosto, tra Bussoleno e Modane, sotto le Alpi nevose, a sentir cantare gli aquiloni e scrosciar le valanghe. Barattava male, e non fu difficile contentarlo. Sar