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Ma c'è nel convento un angolo romito, dal quale l'occhio, posandosi sul verde de' monti o sul cielo di crepuscolo o sulle abbandonate aiuole di un orticello, chiama e richiama dall'Ignoto il seducente bianco fantasma della meditazione: e la Poesia induce nell'anima la dolcezza dell'assopimento. C'è un loggiato dove vorrei la mia sosta tranquilla.

Si sta male, chiusi qui dentro, ed in tanti! Venite con me, madonna, a respirare un po' di aria libera. Fiordalisa accettò l'invito di Spinello, ed escì con lui sul loggiato. Era l'ora di vespro, e il sole incominciava a nascondersi dietro i tetti delle case vicine. Il cielo era splendido scintillante d'oro con riflessi di porpora.

Due giorni dopo quella sua famosa conversazione sotto il loggiato, egli vedeva di bel nuovo il suo interlocutore ed amico, il futuro commendatore signor Prospero Gentili. Orbene, come vanno le cose? gli aveva chiesto senza dargli tempo di esporre le ragioni della sua visita mattutina. A me pare che ci sia un progresso.

Gli occhi sfavillarono d'indegno tripudio, ed un guizzo di codardo orgoglio corse al dottore per tutta la persona. Affrettò i passi, e giunto sul loggiato, salutò colla mano e col viso composto a paterno sorriso il giovane allora comparso al balcone; onesto e sincero, poteva Polo sospettare la perfidia di Cipriano? Ad un servo che gli schiuse i cancelli fe' ringraziamento col leggiero chinar del capo, e dalla scalea per la quale si scendeva nella piazza del borgo mosse alla volta della via di Scicli. L

Chiusero la baita, lasciando la chiave nella toppa, e una ciotola d'acqua e un pezzo di pane sulla soglia. La baita che il pastore colla sua famiglia abitavano a mezza montagna era grande, con un loggiato davanti, ed era arredata piuttosto bene, perchè un fratello del pastore che faceva il falegname l'aveva provveduta dei mobili più necessarii.

Ma le finestre infatti erano aperte, e si vedeva, tra gli archi del loggiato, una specie di tendone azzurro, intessuto di stelle, scendere sovra una collina buia.

Erano tutti ancora intenti a quell'opera quando ritornò mastro Jacopo. Il vecchio pittore era andato e tornato come un fulmine, trascinando con mastro Giovanni da Cortona, uno dei più valenti discepoli d'Esculapio, che fossero allora in Arezzo. Orbene? gridò il vecchio, affacciandosi al loggiato. È rinvenuta?

I vetri verdognoli mandavano una mezza luce quieta, affievolita ancora dal loggiato ad archi sul quale mettevano due finestre, mentre una terza che si apriva verso il vecchio camposanto, una delizia di cortiletto chiuso da alte muraglie, lasciava a mala pena entrare un barlume di giorno, un chiarore da chiostro, da sagrestia, o da stalla.

Una signora in veste da camera stancamente si sorreggeva ad una colonnina di un loggiato, e pareva una figura veneta, nell'attesa della gondola tizianesca.

E il signor Prospero Gentili, zio materno e tutore della signorina Adele Ruzzani, fanciulla romantica come vi ho detto, e milionaria, come avrete capito, gittò il suo mozzicone dal loggiato nel sottoposto cortile; indi seguì il cavaliere Tiraquelli, sottoprefetto di Castelnuovo Bedonia, nella sala di ricevimento.