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Dacchè erano insieme e specialmente dacchè Alberto aveva cominciato ad allontanarsi un poco da lei, volgendosi tutto a quella grande speranza che lo invadeva, Emilia era molto cambiata. La sua salute non era mai stata perfetta, la sua bellezza era fragile; le forti emozioni provate, il dolore d'essere divisa da' suoi, da tutto che prima amava, l'amarezza segreta di essere discesa dinanzi agli sguardi altrui, la vita nomade e inquieta, tutto l'aveva impallidita, stancata, affievolita, e gi

Lucia, con il capo staccato dai guanciali, le mani puntate su la rimboccatura, la guardava con i grandi occhi scuri cerchiati di livido. «Suor Teresa! Si riadagiò subito, affievolita dal lieve sforzo; rinchiuse gli occhi che male sostenevano la languida luce, e disse i suoi sentimenti a frasi spezzate; in un soffio.

Attorno a lei accadeva un rinnovellamento letterario, ma gliene arrivava appena l'eco affievolita, fra il delicato aroma delle tazze di delle serate di ricevimento e il rumor delle ruote nelle passeggiata in carrozza.

Così fantasticava Ernesta; e un sorriso dolcissimo, che s'indovinava sulle labbra dell'infermo, diceva che così pure fantasticava Leonardo. Dal di fuori, attraverso le imposte serrate, giungeva talvolta affievolita la nota dello stornello, unica voce dell'immensa natura.

Quanto amerei di poter appartenere anch'io a quel numero, ma ohimè siamo troppo piccini, e non ci resta che il desiderio» . . . Questo mi ha consolato, disse con voce sempre più affievolita, Alfredo; ora Benedettina, sii paziente, ma leggine un'altra ancora e baster

Poi la testuggine le rallegrò i giorni della convalescenza. E come l’animale era estenuato dal digiuno, ed era tutto aridamente pelloso, Anna vedendosi macilente, e sentendosi anch’essa affievolita, provava quella specie di appagamento interiore che noi proviamo, quando una stessa sofferenza ci accomuna alla persona diletta.

Un bellissimo fanciullo di quattordici anni piangeva un giorno al letto di sua madre mortalmente inferma, la quale tenevagli il capo fra le mani, e con voce affievolita gli dicevaMio diletto figliuolo, io ti ho chiamato dal collegio per darti la mia benedizione, e farti udire le mie ultime parole. Fra poco tu perderai la madre, come gi

Mentre Mansueta raccontava io aveva tenuto macchinalmente gli occhi fissi sul ritratto di Rosilde; e, man mano che la triste storia progrediva, quel volto bianco pareva animarsi sotto il mio sguardo: il sangue rifluiva nelle venuzze azzurre della fronte, le tempia pulsavano sotto l'impeto della passione, le pupille inquiete gittavano un'occhiata paurosa dietro le spalle, la vita esile affievolita abbrividiva; le labbra lasciavano fuggire un grido, un sospiro...

Dopo un'ora di silenzio una di esse parlò. Non si dirigeva ad alcuno, parlava verso le tenebre. Aveva una voce debole, ogni tanto più affievolita da una corrente di tenerezza.

È tutta dolcezza disse la fanciulla, la cui voce si era velata, affievolita. Infinita dolcezza rispose lui come un'eco. Chi abita in quell'isola, lassù? chiese ella, levando la mano, indicando Nisida. Una gente trista.... e pareva non volesse continuare. Che gente? insistè lei, piegando il suo bel viso chiaro verso di lui. I galeotti: v'è il bagno penale.