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Lo vedremo tra breve, poichè siamo entrati in casa, anzi a dirittura nella sala di ricevimento. Il cavalier Tiraquelli riceve tutti i mercoledì. Novit

Il cavalier Tiraquelli cercava il sostantivo, e il signor Prospero glielo suggerì. Impresa matrimoniale; diss'egli. Signor Prospero! esclamò il sottoprefetto, rizzando la testa, come per dare tutta la misura della sua dignit

Hanno avuto torto a non mandarle la commenda; gli disse. Ma noi avremo se non altro la soddisfazione di chiamarlo.... biscavaliere. Convenite, lettori umanissimi, che la celia, quantunque detta senza cattiva intenzione, era di pessimo gusto. Il cavaliere Tiraquelli andò a dirittura fuori dei gangheri.

Il sottoprefetto ascoltava e sorrideva. Il filosofo sorride sempre. Il mare, più è profondo, più apparisce tranquillo a fior d'acqua. Queste olimpiche calme sono i conforti superbi del mare, dei filosofi e dei sottoprefetti saltati. Dopo tutto, il cavaliere Tiraquelli vedeva approssimarsi il giorno della giustizia. Sentiva egli altamente di ?

Sono commendatore e prefetto! gridò il cavaliere Tiraquelli, appena ebbe finito di leggere. La sottoprefettessa, che era presente a quello sfogo di onesta soddisfazione, inarcò tosto le ciglia. Che? come? Si lascia Castelnuovo?

La contessa Beatrice era l'unica persona che quella sera non avesse dato noia al sottoprefetto con l'eterno argomento del signor Prospero e della signorina Adele. Umana tra tutte le contesse del mondo! Anzi, divina senz'altro! Il cavalier Tiraquelli le votò nel segreto dell'anima sua una gratitudine immensa.

Sul pezzo di cartoncino Bristol, che il visitatore aveva consegnato al fratello Giocondo, c'era scritto per l'appunto così: "C. avv. Eudossio Tiraquelli, sottoprefetto di Castelnuovo Bedonia." Ma quel C, che diavolo significava? Cavaliere, o commendatore? Una persona bene educata non poteva mica fermarsi , a domandare: scusi, che grado ha lei nella gerarchia delle umane grandezze?

E il signor Prospero Gentili, zio materno e tutore della signorina Adele Ruzzani, fanciulla romantica come vi ho detto, e milionaria, come avrete capito, gittò il suo mozzicone dal loggiato nel sottoposto cortile; indi seguì il cavaliere Tiraquelli, sottoprefetto di Castelnuovo Bedonia, nella sala di ricevimento.

Qui ci vorrebbe il signor Prospero Gentili, saltò su a dire il ricevitore del registro. Sentiremmo un bel discorso sui concimi artificiali. Quell'accenno personale diede maledettamente sui nervi al cavalier Tiraquelli. Era un presentimento? Il signor Gentili! Poveretto! esclamò la contessa Beatrice, levando il viso a mezz'aria. Poveretto! Perchè? domandò il ricevitore.

Ecco qua, soggiunse il sottoprefetto, togliendo una lettera dallo scrittoio e spiegandola all'altezza del proprio naso, ieri il ministro mi ha scritto: "Caro Tiraquelli.... Vedi un po' tu, se hai un delegato pratico del servizio, o no. A me, dopo quel che ne sento, pare di no. Ne vuoi un altro? Domandalo."