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E sarebbe un giorno venuto alla luce chi sa con che anima! e sarebbe stato mio figlio! In nulla avrebbe egli potuto appartenermi, poichè nulla di veramente mio avevo dato a quella donna, poichè in quell'infame connubio non avevo portato che la feccia, putrida e fetente, di me stesso. Non un palpito, non un guizzo, una scintilla, un alito del mio vero io: nulla!

Mi feci coraggio, rientrai, salii rapidamente le scale, e senza chiedere ove fosse mia moglie, corsi difilato verso la mia antica cameretta, e spalancata la porta con un calcio, comparvi improvvisamente davanti a mia figlia. Allo strepito della mia entrata il conte sparì, Giuseppina diede un guizzo, ed esclamò: Oh Dio!... pap

Allor ne l’acqua è un’ansia, un brividìo trepido, un riso d’èstasi, un gorgoglio appassionato, un impeto d’orgoglio che la solleva dal malvagio oblìo: fino alle scaturigini traluce di perle in danza, al magico fulgore: in ogni guizzo, in ogni goccia amore palpita; ed acqua più non è; ma luce.

Cosi` da quella imagine divina, per farmi chiara la mia corta vista, data mi fu soave medicina. E come a buon cantor buon citarista fa seguitar lo guizzo de la corda, in che piu` di piacer lo canto acquista, si`, mentre ch'e' parlo`, si` mi ricorda ch'io vidi le due luci benedette, pur come batter d'occhi si concorda, con le parole mover le fiammette. Paradiso: Canto XXI

Però al guizzo dei lampi la luce rossa impallidisce, e spicca invece la colossale figura di Bartolommeo che par veramente un uomo troppo grande per una stazione così piccola. Che tempo! Infatti il tuono rumoreggia vicino, e il vento solleva turbini di polvere, investe fieramente gli alberi e arruffa i campi di biade. Non c'è in stazione nemmeno un viaggiatore.

Tu t'affidi a me e io approfitterò di questa fiducia. Quando il leone ha fame divora carne ed io gli darò da divorare la carne di Fathma! Un lampo sinistro guizzò nei neri suoi sguardi e la sua fronte s'aggrottò. Le sue manine accarezzarono con feroce compiacenza la brunita canna della carabina, sospesa all'arcione.

Fatto sta che il priore si chinò, raccolse un sasso da terra e lo levò in alto per castigare l'insolente. Per fortuna, il ramarro vide quel braccio in aria, e guizzò via come folgore. Del resto, anche il padre Anacleto, pentito di quel moto di collera irragionevole, lasciava ricadere la pietra. Diavolo! borbottò egli, riprendendo la sua via. Bisogna farla finita; se no, si perde la pace.

Costoro si scansarono per lasciar largo il passo al calesse, e il gentiluomo alla vista di chi vi era dentro, diede un guizzo, arrossì, potè stare che passando oltre non si recasse la mano al cappello. Il frate salutò chinando la testa reverente.

La signora Maddalena prese commiato da donna Placidia, e lasciolla a far spallucce colle mani e cogli occhi alzati al soffitto, come a dire: «rimettiamoci nel Signore». Fuori del presbiterio fu affollata dalle donne piangenti, alle quali diede speranze e parole cortesi; e tornò a casa sua pensando sempre a Giuliano; il quale, se un certo guizzo visto negli occhi di don Apollinare, non mentiva, o prima o poi avrebbe avuto a fare col prete implacabile.

Re Ferdinando, curiosissimo dei fatti e del pensiero dei suoi sudditi, volle un giorno annasare ciò che si faceva in casa lady Keith. Un ispettore di polizia, trasvestito, guizzò nella casa sotto pretesto di carit