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Quel vinello generoso cresceva insolitamente la verbosit

Il vino eccita i nervi, ma non basta a nutrire i muscoli. Quello che beve il contadino è il vino peggiore, è un vinello; gli occorre dunque del pane, ed essendo il frumento troppo caro, coltiva piuttosto il granturco e si ciba di polenta.

Ti aspettava disse Bortolino al cognato; anche mia moglie è impaziente di vederti. Abbiamo apparecchiato un vinello coi fiocchi e la mia festa si far

Intanto alla mattina si alzava alla solita ora per leggere il breviario: andava a trovare le capre verso mezzodì, a merenda faceva una passeggiata e all'avemaria mangiava la cena preparata da Moschetto. Le campane suonavano a distesa entrambe sopra il suo capo: ed egli, seduto a tavola, beveva malinconicamente il freddo vinello di Salò mormorando a voce bassa: Oh! Pepa! chi l'avrebbe detto?

Così pensano i classicisti, che oramai tengono il campo. Ma ecco, mentre clan volta i romantici, venir fuori un'altra razza di guastamestieri, gli uomini politici e i politicanti, coi loro banchetti mascolini a un tanto a testa, colla minestra cotta stracotta e raffreddata per via, colle salse andate a male, col pesce passato, col servizio fatto a casaccio; e tutto ciò per il maledetto gusto di sorbirsi alle frutta un bicchiere di vinello che la pretende a Sciampagna, e una tantafera sconclusionata che la pretende a discorso. Ma ne sono quasi sempre puniti; perchè, se il bicchiere è uno, son due i discorsi, tre, cinque, sette; e qualche volta, data la gravit

Padrone, -entrò a dire il Maso, c'è quella botte di vinello fiorito, che potrebbe.... Così disse il ragazzo, ma non continuò il discorso, poichè mastro Bernardo con una occhiata furibonda gli troncò le parole, e con una pedata non meno espressiva gli fe' prendere il volo verso l'abbaìno.

Eh, che so io? disse il Maso, impenitente nella sua celia. Forse ad assaggiare quel vinello fiorito.... Zitto l

Si ballò assai tardi, si fecero de' grandi evviva al Sant'Angelo, alla signora Loreta, a tutti, e si vuotarono due grossi barilotti del buon vinello asprognolo e leggiero, che i padroni di casa fecero portare nel mezzo del cortile affinchè ballerini e sonatori potessero di tratto in tratto rinfrescarsi la gola a ripigliar nuova lena per altre sonate ed altri balli.

Ed eccomi qua, eccomi tranquillo, ecco la mia pace... Ecco la tua pinguedine, ecco il bel colore di salute che si spande sul tuo volto arrotondato, ecco il tuo debole per questo buon vinello bianco... Egli si mise a ridere. Se ne versò un altro bicchiere: lo bevve d'un fiato, e cantò con la sua voce un poco stonata: O rose del mio volto, non appassite ancor!...

Non so perchè io mi ostinassi a credere fermamente che il baritono Tallini dovesse rimanersi sul Barro ancora un mese, non un giorno di meno; per ciò probabilmente che il mio amico Antonio si ostinava a dire due settimane, non un giorno di più. Quella fede sconfinata nella propria opinione, fede che fa gli apostoli ed i tribuni, ci proveniva forse dal vinello bevuto a desinare.