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Si voltò e rivoltò sul letto tutta la nottata, ripetendosi a ogni po': Ragioniamo! Che voleva ragionare? All'alba non ragionava più, con lo spavento delle terribili virgole addosso. E che accadeva? Neppure a farlo a posta! Da a un mese, egli si ammalava di tifo! Ah, dottore! Siate galantuomo ora; guaritemi, se non volete che io vi maledica morendo!

Grazie! Buona notte! mi affrettai a soggiungere. Non ebbi risposta. Picchiai tre volte; non ebbi risposta. E passai la nottata in lieti fantasticamenti, facendo molte supposizioni per spiegarmi quell'atto così imprevedibile della mia bella bruna potevo gi

Per quanto facessi, mi fu impossibile in quella nottata il provare un poco di sonno. La testa mi ardeva, la febbre in certi momenti mi procurava la celeste volutt

E durante la nottata, non riuscendo a chiuder occhio, arzigogolava: Ora, neppure don Carmelo, se uscisse di carcere, potrebbe indurmi a riprendere il mestiere di burattinaio. , era divertente, dava belle sodisfazioni quando la gente applaudiva. Mi sentivo quasi preso da malìa, facendo muovere e parlare i pupi come tanti cristiani vivi.... Ma ora è un'altra cosa. Ho fatto bene ad andar via dal Decano. "Don Calogero, ve ne pentirete!". La profezia gli è fallita. E quando sapr

Sei venuta, poi.... mormorò lui, cercando di dominare la propria emozione, intensa, soffocante. Credevi che non venissi più? chiese lei, con uno sguardo scrutatore, fermandosi un minuto. , l'ho creduto soggiunse lui, chinando gli occhi, confessando con quelle parole tutte le angoscie della sua serata e della sua nottata.

E fin la riflessione non si sentiva sicura di stessa; era un misto di pessimismo, di sentimentalismo, di codinismo, che evidentemente si trovava a disagio tra le ristrette proporzioni di un'opera d'arte. Tentava discutere per bocca di alcuni personaggi, per bocca del narratore, per mezzo dell'azione fantastica che cominciava e chiudeva il libro, ma aveva la coscienza di dover rimanere insufficiente. E per ciò aveva preso la prima forma capitatale sotto mano, tanto per far qualcosa e velarsi un po' con quella barocca creazione di un morto che non ha trovato Dio nell'altro mondo, e che pure sente e pensa tuttavia nella umida tomba dove l'hanno messo a giacere, e prega e ottiene dalla Morte il permesso di tornare per una sola nottata a casa sua. Povero diavolo! Nella sepoltura ha pensato e ripensato la vita tranquilla e laboriosa da lui menata, vita appartata, senza grandi gioie, fuori del movimento sociale del suo tempo e vorrebbe avvertire il figliuolo di non fare come lui, ma di gettarsi a capo fitto nel turbine della societ

La nottata passò, e nulla di nuovo ci annunziò il giorno seguente; i Carabinieri Genovesi tornarono dagli avamposti, le legioni italiane non si mossero neppure; per ora tutto annunziava riposo. Che giornata triste, uggiosa, pesante! il cielo era oscuro, la neve caduta nei giorni decorsi era ghiacciata, da un lato all'altro delle vie si poteva patinare e furono fatti sdruccioloni tremendi. Ci dissero di star pronti per il domani; noi trascorremmo cinque o sei ore a chiacchera davanti il camminetto fumando, ragionando di Firenze, che ci appariva come un sogno lontano e delle feste da ballo in cui saranno stati immersi i nostri amici, allora nel pieno sviluppo del Carnovale. Non si sperava che ci rammentassero: un giro di wals, una stretta di mano, un'occhiata procace per la gioventù d'oggi ha molto più attrazione della lotta tra l'Umanit

Antonietta aveva preso una forte risoluzione: confessargli tutto, palesargli le sue relazioni col Tittoli, il motivo probabile che lo aveva indotto al suicidio, raccontargli tutte le confidenze, che aveva avuto da Lina sull'assassinio. Ho passato davvero una brutta nottata! riprese Antonietta con un tuono dolcissimo di voce. Se tu sapessi quanto ho sofferto!

Quell’inferno lo salvò: frustato a sangue da tanto tormento, trovò la forza di risollevarsi, capì che doveva superare ogni ostacolo e vivere ad ogni costo, se non voleva morire maledicendo nel delirio dell’agonia la propria figliuola. Giunse a Biella sull’imbrunire, corse difilato a comprare il panno, poi riprese la strada dei monti per dormire al primo cascinale dove non pagare la nottata.

Raggranello altri ragguagli del giorno innanzi: delle quindici guide che si erano mosse a piedi col tenente Ricci, due erano morte e sette ferite: il nostro deposito avea dato il suo contingente alla carneficina. Nella nottata due nostri caporali, Luperi e Aribaud avevan fatto prigioniero il nipote del generale Werder, che si era addormentato in una casetta.