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La sposina sorrise cogli occhi luminosi, e la graziosa testa sotto al piumato cappello ondeggiò salutando a destra e a manca. Allora, dalla folla, cento mani si stesero verso di lei, ed ella leggiadramente sostò sull'ultimo gradino, e tese le sue mani a tutte quelle mani, e sorrise a tutti quei sorrisi, ringraziando e salutando.

Caracollando leggiadramente sulla groppa di una puledra maltese, in sul cadere di una splendida giornata di ottobre, la contessa Anna Maria di Karolystria traversava la foresta di Bathelmatt. La contessa, contando di arrivare a Borgoflores poco dopo il tramonto, era partita dal suo castello alle due del pomeriggio.

Dalla chioma leggiadramente azzimata intorno alla chierica fino alle scarpette da damigella, tutto era in lui accurato e lindo; l'abito dal taglio elegante, la mantelletta paonazza, finamente pieghettata, le calze di seta, il cappello coi fiocchi lucenti, ogni cosa rappresentava il lusso ecclesiastico in tutta la sua pompa. Marini e Leoni si alzarono in piedi, al primo presentarsi di monsignore.

Acconciata in quel modo, aspettava la seconda visita di Lorenzo Salvani. Appena egli comparve, la contessa alzò il capo, piegandolo leggiadramente verso la spalla in modo da saettare il giovine con uno sguardo ad occhi semichiusi, e, con la muta eloquenza del più cortese sorriso, gli porse la mano. Lorenzo corse a stringere quella mano, e non contento di stringerla, chinò il capo a baciarla.

E fatte queste parole, Aporèma spiccò leggiadramente un salto e andò a sedersi, con le gambe penzoloni in aria, sullo stipo ferrato che era di costa alla parete.

Levatosi l'accappatoio, che lo rendeva abbastanza ridicolo, ma che gli era stato necessario poc'anzi per l'acconciatura del capo, il signorino indossava una sottoveste di stoffa inglese tutta bioccoli come il mantello d'un can barbone, e vi gittava leggiadramente su la catenella dell'orologio, allorquando rientrò il cameriere.

Siccome tenevo la testa bassa, poco convinta, Egli mi prese la punta delle dita con somma dolcezza e continuò evidentemente felice di dovermi combattere su quell'argomento: Cugina, cugina, sempre le vostre idee tarlate. Anzitutto voi pensate che io possa morire. È possibile? (sorrise tanto leggiadramente intanto che non lo credei possibile neppure io). E poi, ammettiamo l'assurdo, se io fossi caduto in fondo al Passo del cervo con quale diritto mi si sarebbe compianto? Io sono solo, libero, non amo, non sono amato, la mia vita mi appartiene e chi sa, chi può indovinare, chi si arrischierebbe a dire che l'istante di ebbrezza da me provato nel varcare l'abisso non valesse più di venti o trent'anni spesi a rialzare le spalliere del mio giardino? Credete che il valore di una esistenza sia raccolto nella sua lunghezza? E se io non potessi dare più nulla al mondo, se l'anima mia avesse esaurita la sua forza, se l'ideale a me concesso fosse gi

La signora aveva stesa la mano alla mensoletta di velluto che reggeva il suo binocolo incrostato di madreperla, e rialzando leggiadramente sul gomito un braccio tornito dalle Grazie, si degnava di recare il bel trovato di Galileo all'altezza degli occhi. Oh miracolo inaudito! Oh fortuna insperata! Quelle due lenti, piene di arcani bagliori, erano appuntate su lui.

Torrespina era murata su in alto del monte, dove la sua triplice merlatura e le sue svelte bertesche si dipingevano leggiadramente nell’azzurro del cielo; ma a mezza costa scorgevasi il grosso del castello, dove era l’abitazione della famiglia, congiunto all’edifizio più in alto da una via coperta e da altre opere di fortificazione.

Spazioso era il tinello, e potea fare un degno riscontro alla gran sala della corte. Il solaio era di grosse travi di quercia, disposte a cassettoni, leggiadramente intagliate; le pareti dipinte di grandi rose vermiglie sopra un fondo turchiniccio; le finestre alte e a sesto acuto, ma spartite, nel fondo della strombatura, da agili colonnette, sulle quali giravano due archetti a tutto sesto, e custodite dall’aria esterna con quadrelli di vetro colorato, insieme commessi e saldati da liste di piombo. Questa era gran novit