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Era, sopra un fondo giallo, una signora vestita di nero, col bel collo e colle braccia nude circondate da una trina vaporosa di una esecuzione e di un effetto sorprendenti. La testa acconciata a toupet, colla cipria, nascondeva il colore dei capelli, ma l'arco fino delle sopraciglia era nero e di un nero più pallido un po' dorato, gli occhi, pieni di una grazia altera.

Però, sempre, avea quella vaghezza di mostrare in pubblico ora il suo seno, ora le sue spalle, ora le sue braccia, ora perfino, con studiato pretesto, una parte della sua gamba. Una sera, per recarsi col principe ad un ballo, dato in Napoli dall'ambasciatore inglese, ella si era acconciata da Ninfa. Molti fiori su la testa: una ghirlanda di fiori, a tracolla, che le ricingeva per sghimbescio tutto il suo bel corpo: alcuni tralci di edera soltanto le coprivano il seno, la cui robusta bellezza attirava ogni sguardo: e quel seno procace, palpitante, era toccato da una morbidissima pelle di tigre, che parea carezzarlo e ne facea risaltare la bianchezza. Questa pelle di tigre era cinta alla vita: e su la spalla destra era fermata da tralci di bellissime rose artificiali. La pelle della tigre scendeva poi sin oltre il ginocchio e copriva la gamba destra fin quasi al coturno che essa calzava; la gamba sinistra rimaneva quasi scoperta e si vedea la maglia, che ne disegnava le linee schiette e vigorose. Il principe, quando la vide in tale acconciatura, rimase estatico: essa era una stupenda baccante: poi si dette a gridare ch'egli non l'avrebbe accompagnata alla festa, in tal modo. Il dissidio domestico durò circa un'ora: la principessa usò di tutte le arti, di tutte le sue blandizie: il principe ora le facea una carezza, la baciava, ora la rimproverava: un istante si gettava a' suoi piedi, poi subito tornava di malumore: ci fu un punto in cui la principessa gli mormorò una parola: lo trasse a : e parve che egli, ad una condizione, le promettesse sottoporsi alla sua volont

A misura che la festa si appressava, damigella Maria pareva restringersi con Margherita, tanto da fare con essa una sola persona annuvolata e taciturna. Essa aveva fatto come colui, che vedendo pieno di crepe il muro della propria casa, s'industria di tenerlo ritto con puntelli d'ogni sorta; e tira innanzi dall'oggi al domani, finchè vi rimane sotto schiacciato. Messa in disparte l'idea d'andarne di casa al cognato; quetatasi nella promessa che l'Alemanno non avrebbe menata Bianca lontana; s'era acconciata a vivere l

Ma la nota curiosa di quest'apparato si era ch'esso non aveva scopo alcuno, non era un invito, non derivava da intuizione del mio desiderio di pace; Lidia m'aveva preparato il posto vicino a lei e s'era acconciata la testa, così per capriccio.... Chinatomi a baciarla, sentii che mi sfuggiva e le sue labbra restavano immote, come le braccia, stese lungo i fianchi....

La ragazza seguìta da Stefano, aveva sulla nuca una treccia di morbidi capelli color castagno, acconciata in molti giri, da destare l’invidia dei più avveduti parrucchieri che le offersero invano molto denaro per acquistarla, dicendole che una treccia posticcia avrebbe prodotto lo stesso effetto, e che i capelli crescendo più rigogliosi, essa poteva farsene una rendita lucrosa, senza che nessuno se ne accorgesse.

Acconciata che l'ebbero sul lettuccio, uscirono senza pur volgere uno sguardo sopra di lei; diedero di chiave all'uscio, s'accorsero d'un lungo gemito dell'infelice, che in quel momento cominciava a ritornare alla vita.

Acconciata in quel modo, aspettava la seconda visita di Lorenzo Salvani. Appena egli comparve, la contessa alzò il capo, piegandolo leggiadramente verso la spalla in modo da saettare il giovine con uno sguardo ad occhi semichiusi, e, con la muta eloquenza del più cortese sorriso, gli porse la mano. Lorenzo corse a stringere quella mano, e non contento di stringerla, chinò il capo a baciarla.