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Uno di quegli usci si aperse, e ne balzò fuori un coso tondo, un cor contento in tonaca da frate. Era il signor Prospero. Alcuni secondi dopo si aperse l'altro e ne usci un bel padrino, su cui si posarono gli sguardi curiosi di tutta la famiglia fratesca. Dio santo, che figura d'angelo fatto frate! Angeli, arcangeli, serafini, cherubini, troni, dominazioni, virtù, potenze, principati, ditelo voi, a quale dei vostri cori e delle vostre gerarchie appartenesse quel gentile padrino biondo, con que' labbruzzi vermigli, quelle guance rosse e quegli occhietti ladri. In verit

I labbruzzi di lei sfiorarono il suo grosso naso. Poi tutta si ritrasse indietro, coprendosi il volto per non vedere quella orribile cosa che aveva baciata.

Dieci volte si è incontrato distrattamente con un'idea buia che gli passa ogni tanto dinanzi, ma ancora non sa bene che sia; ha l'occhio, il pensiero ed il cuore al solito fantasma dai labbruzzi rosati; ma l'ombra nera, instancabile, ripassarsi fa una luce di baleno nello spirito di Donato... è dessa, la cambiale che scade al domani!

Ah, il giovinetto non era che suo fratello continuava a pensare il signor Daniele, e guardava la signorina con maggior fiducia. Quella madamigella era proprio... un bell'ometto! La grazia femminile risaltava in lei maggiormente per il contrasto dell'abito. I labbruzzi procaci, bagnati dal punch frappé, parean foglie di rosa.

Poco dopo soggiunse: Ecco il visino tondo che mi piacque tanto la prima volta che lo vidi; ecco gli occhi dolci conditi di malizia.... ed ecco i labbruzzi di fuoco che sorridono, e le guance che paiono due rose.

Ed egli voltava la grossa testa rosea verso di loro con un sorriso trionfante sui labbruzzi sporchi, che lo rendeva anche più bello. Ma scusi, don Gregorio, si ostinò Lamberto: oramai questa non è più una questione. Cioè.... mi permetta allora di rinnovarla.

E la sposina arrossiva; osando riguardare il suo chiomato adoratore, mordeva co' labbruzzi gli orli dorati del ventaglio. Capitolo Decimosettimo

Entro quella ricca cuna sommersa nell'ombra della camera, e fra il chiarore incerto delle trine, che orlavano i cuscini e i piccoli lenzuoli egli appariva vagamente come una macchia; ma non appena aprivano le finestre all'arrivo del medico, e questi lo pigliava fra le mani per esaminarlo, il suo volto cinereo, lucido di un sudore viscoso, coi labbruzzi scuri come una foglia imputridita, ricadeva d'ogni lato pesantemente, sempre con quel rantolo interrotto da grida sottili.

La bambina non era in grado di dare spiegazioni: l'unica parola che uscisse chiara dai suoi rosei labbruzzi era quella di «mamma»

Finalmente, prese tutto il suo coraggio a due mani, e questo mio domandò, levando l'orologio dal taschino quanto me lo valuterebbe? Il tedesco staccandoglielo dalla catenella di similoro, si ficcò la lente in un occhio, lo aprì, e dopo averlo esaminato ben bene di dentro e di fuori, borbottò qualche parola colla moglie. Sa rispose la signora a Sandrino, sporgendo i labbruzzi è un'anticaglia.