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Come la scala tutta sotto noi fu corsa e fummo in su 'l grado superno, in me ficco` Virgilio li occhi suoi, e disse: <<Il temporal foco e l'etterno veduto hai, figlio; e se' venuto in parte dov'io per me piu` oltre non discerno. Tratto t'ho qui con ingegno e con arte; lo tuo piacere omai prendi per duce; fuor se' de l'erte vie, fuor se' de l'arte.

Questo voleva Pasquale, che, seguitando cogli occhi e colle labbra le smorfie, colla destra mano a trar giù pennellate ficcò la manca tra le risvolte del suo giubberello e fe' sbucarne timidamente fuori il corno dell'argomento, vogliam dire d'un foglietto di carta. Era una lettera, certamente; non poteva esserci inganno, e quella lettera era per lei. Il cuore le palpitò forte.

La servetta si ficcò la lettera nel busto e uscì. Ripassando per la stanza che poco fa aveva lasciata si fece alla finestra e guardò nel cortile. Il gran cortile era deserto: a un angolo, per una delle porte d'entrata, passava un gran chiaro e si diffondeva e dilagava sull'arido selciato. La moglie del portinaio aveva piantata al sole una seggiola e appeso alla sua spalliera un sudicio lino del suo poppante. All'opposto angolo, nell'ombra, la ruota immane per la fornitura dell'acqua gocciolava e lo stillicidio incessante turbava una pozza d'acqua, l

Rosen, intascando alla meglio il danaro, si cacciò giù per le scale, leggiero come una rondine, si ficcò in una carrozza da nolo, si fece condurre dal suo amico Lamperth, e gli disse: Io parto in questo istante per Melun; sono stato costretto a rubare quarantamila franchi, e non potrei rimanere un'ora di più a Parigi; raggiungetemi domani in quella citt

Salutiamo, rispose il campiere, con una cera maravigliata e sbuffando com'era il suo solito: poi ficcò i suoi occhietti in volto a' due giovani. Che diavolo andate facendo a st'ora e con sto tempo da cani!... C'è cosa?... Niente, rispose mastro Pasquale. Niente, ripetè mastro Santo.

Egli, lesto come uno scoiattolo, mise mano a quante carte inutili stavano nel canestro accanto al camino, e le ficcò sotto la stipa, che, sentito il fuoco, levò prontamente gran fiamma e scoppiettò allegramente, mandando per la camera sprazzi di luce rossastra e di caldo.

Come la scala tutta sotto noi fu corsa e fummo in su ’l grado superno, in me ficcò Virgilio li occhi suoi, e disse: «Il temporal foco e l’etterno veduto hai, figlio; e se’ venuto in parte dov’ io per me più oltre non discerno. Tratto t’ho qui con ingegno e con arte; lo tuo piacere omai prendi per duce; fuor se’ de l’erte vie, fuor se’ de l’arte.

E mentre Maddalena si chinava a raccattare il porta-sigarette, egli, in un attimo, ghermì il ritratto, e se lo ficcò nella tasca interna della giacca, che si abbottonò risolutamente. Quel ritratto a me, fuori! No. Fuori! No: mai. Il giovane, per difenderlo ancor meglio, incrociò lo braccia sul petto. Vi ripeto: lo voglio e me lo darete.

Ambedue pronti al passo, ed impazienti di freno; ma più di loro a gran pezza impaziente il biondo signore, che, giunto ad una svolta della strada dove s’incominciavano a scorgere le mura merlate di Torrespina, ficcò gli sproni nel ventre al destriero.

Rianimato da questa nuova speranza abbandonò le briglie sul collo della sua cavalcatura, le ficcò nel ventre gli sproni e giunse alle porte di Montdidier prima che gli abitanti di quel paese, che hanno fama di essere la gente più dormigliona, e le teste più tarde di tutta la Francia, fossero accorsi a domare in qualche modo l'incendio.