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Ditelo voi, archimandriti Bizantini, che assordate il mondo di ciarle voi eletti a legislatori colla frode, o dalla dabbenaggine del popolo, o dalla parte di popolo comprato, voi, dottrinari e dottori di tante specie: molti di voi un giorno repubblicani arrabbiati oggi!..... ho vergogna di dirlo, cosa siete? Comunque, legislatori, che a forza di leggi ci fate desiderar la vita primitiva.

Egli, vedendola titubante, ebbe un lampo di speranza. Credette indovinare e con raddoppiato calore ripetette il suo invito: Ditelo, Loreta, ditelo!... Era dunque morto.... era morto il vostro amore? Ella allora, colle labbra contratte da un tremito convulsivo, fiocamente, senza levare gli occhi, rispose una sola parola: . Ma egli non si dette per vinto.

PITTAFORMI. Sicuro! un bel furbo, lui! avrebbe fatto meglio a sorvegliare sua moglie: tante gliene ha messe che non si contano più. Mi ricordo ancora, io, quando ella faceva all'amore con l'impiegato postale. SALISCENDI. Ditelo a me! e le passeggiate romantiche col giovane del barbiere? PITTAFORMI. E il pittore tedesco? SALISCENDI. E il commesso di Comparetti?

TRASIMACO. Son cosí in fatti, come vi paio in ciera. TRINCA. E bisogno che rida, per non andar in pericolo di crepare. TRASIMACO. Di che ridete? TRINCA. Di nulla. TRASIMACO. So che non sète matto, che di nulla ridete; ditelo, di grazia, se pur qualche obligo non contende questa mia curiositá!

Ditelo voi potenze dell'anima, non è egli impeto gentilissimo quello che ci fa piangere dei mali altrui? E a quale altri mai se non a questa compassione benefica, laboriosa, ricca di conforti e di balsami, chieder

Ma ditemi, fratello: non ci è altro modo di restituir l'onore alle donne che far morire il reo publicamente? EUFRANONE. Ditelo voi che reggete. DON RODORIGO. Ne dirò uno, e credo che ne restarete sodisfatto, se sète cosí galante uomo come sète predicato da tutti.

Se siete innocente, ditelo tosto» soggiunse Emilia quasi moribonda; «non ho forza bastante per ascoltarvi maggior tempo. Or bene, la signora Montoni è viva per me solo; essa è mia prigioniera: sua eccellenza l'ha confinata nella camera di sopra del portone, e me ne affidò la custodia. Voleva dirvi che avreste potuto parlarle; ma ora...»

«Signorerispose il Cavaliere primo venuto «volentieri farei quello che mi richiedete, ma il bisogno mi chiama altrove; io vedo il mio compagno assalito da due Cavalieri, posso lasciarlo solo: contro il Monforte, e non contro voi, noi portammo la sfida ad oltranza.» «Cavaliere, io non saprei dirmi vinto oggi, senza un patto.» «Ditelo

Non vi ha potere! tentennando della testa ed accennando il volto a sorriso, sclama Ildebrando. Continuate. Raccontateci tutto fil filo. Santo padre, io non posso raccontarvi che poco, risponde Baccelardo, i vostri legati, che di non molto antecedo, v'informeranno meglio di tutto. Dite pure quel che sapete, impaziente scoppia Gregorio, e ditelo presto, in nome di Dio! Eccomi.

Dimenticate per poco il re, per non essere che il primo cittadino, il primo apostolo armato della Nazione. Siate grande come l'intento che Dio vi ha posto davanti, sublime come il Dovere, audace come la Fede. Vogliate e ditelo. Avrete tutti, e noi primi, con Voi.