United States or Tonga ? Vote for the TOP Country of the Week !


Sandrino gettò le braccia al collo di suo zio... e all'indomani partirono. Un mese dopo Sandrino ritornava al suo villaggio con un magnifico presente dello zio ministro all'Annina, che col pieno consenso paterno diventava sua sposa. Era beato d'aver veduto Roma... e d'essere tornato a casa, e si mise sul serio ad utilizzare i suoi studi di naturalista diventando un ottimo agricoltore.

A me no rispose Sandrino quantunque l'organista mi abbia assicurato che avrei una bella voce da tenore. Oh, oh, per il teatro ci vuol altro concluse miss Dill, la quale, per dire gentilezze, parea fatta apposta.

Lalla si alzò ratta, con un piccolo grido. Madonna Santa! esclamò Sandrino ritornando in . Madonna Santa! che cosa ho fatto!... Perdoni, signora duchessina, perdoni il mio ardire, la mia sfrontatezza... perdoni; non ho detto che la testa mi gira?... che sto male?

Presto, duchessina, presto! Ritorni a casa; è arrivato il padrone! Il babbo, il babbo! è arrivato il babbo! e Lalla, dopo avere abbracciato miss Dill per la contentezza, ed essersi abbandonata a un'allegrezza assai espansiva, si avviò ratto per ritornarsene a casa, avendo peraltro trovato il momento di dire piano a Sandrino: Si ricordi la promessa.

Invano il fratello del ministro raccomandava a tutti il silenzio e l'astensione d'ogni concorso; dalla stessa sua casa partiva il movimento. Donna Giulia faceva lustrare i mobili delle camere e i rami della cucina, spazzare i pavimenti, lavare le scale, metteva al bucato le cortine, rinnovava le provvisioni. E intanto che cosa faceva Sandrino per apparecchiarsi alla prossima partenza per Roma?

Sandrino sentì un gruppo alla gola, e scappò via per non piangere: Rubato!... l'orologio della mia povera mamma!... Rubato! La sera stessa, senza lasciar scorgere quanto gli erano costati cari, e dimenticando anzi, per quel momento, tutte le ambascie sofferte, egli consegnò a Lalla i romanzi: mancava solo il Monsieur de Camors, che non c'era potuto entrare nelle venti lire.

Sandrino non toccava mai una carta, il bigliardo non sapeva nemmeno che cosa fosse, e se faceva debiti era un soprappiù da segnare sul conto delle sue fortune amorose.

Si godeva a tenerselo ben legato perchè Sandrino, libero, non ritornasse dall'Ottavia.

Era un regaluccio comperato per Lalla, colle sovvenzioni dell'organista; ma Sandrino l'aveva preso con molte volte, senza mai aver avuto il coraggio di offrirlo alla signorina. Quando Lalla, pian piano, aperse le imposte della finestra, poco mancò non risvegliasse la casa, con un grido di paura.

Si addormentò alla fine, ma dormì male. Vedeva muoversi una figura di uomo, avvicinarsi e allontanarsi da lei, senza mai sparire. Quell'uomo ora pareva Sandrino, ora il marchese di Vharè, poi di nuovo Sandrino come l'aveva veduto nell'ultima scena del dramma: col petto nudo, colle braccia nude, coi capelli arruffati; e si faceva sovente così vicino, che la fanciulla ne sentiva il tepore.