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Ed invero, non poche tenere madri augurano ai loro propri figliuoli la sorte di quelli abbandonati mentre tanti fra costoro invidiano la felicit

Mentre noi cittadini, nelle sere d'estate, Sorbiamo, a suon di musica, le bevande diacciate, Essi cadon dal sonno, veglian pallidi e infermi Nei campi, nelle vigne, o attorno ai mille vermi Che daranno la seta!... Mentre noi, nelle sere Invernali, danziamo, o cerchiamo al bicchiere, O al teatro, o al tepore d'un buon letto, la gioia, Essi treman dal freddo su una lurida stuoia Sdraiati, e addormentandosi nelle insalubri stalle, Invidiano lo strame ai bovi e alle cavalle!

giacché Lauretta rimpiange un morto amante e vive malcontenta di lui che l’ama al presente. Forse è Filomena, la discreta Filomena, che le compagne invidiano appunto pe’l

Oh li vedo, ora che passo del tempo fra la gente, certi uomini seri!... La politica è seria? L'arte? Le scienze? Li vedo; questi uomini sono indifferenti, fanciulli, senza passione: hanno anima? Essi certamente invidiano chi può nella quiete di uno studio essere indipendente, sciolto da ogni affare, solo, solissimo... Lo invidiano loro!

PANFAGO. Menti per la gola, ch'io non ho ciera di malandrino. MANGONE. Possa morir di mala morte, se tutto non rassomigliava a te! PANFAGO. Mio padre fu raguseo, e in Raguggia ho un fratello che tutto rassomiglia a me. Io non ce ho colpa in fatti in parole. MANGONE. O Dio, che mi giova di essere uomo da bene, se la disgrazia mi persegue e altri invidiano il mio guadagno?

Quello che disse, quello che fece, ogni sua manifestazione portò il suggello divino che solo gli amanti riconoscono e che gli indifferenti invidiano: l'impronta indelebile della passione, unica e viva.

Alla quale i patti di Villafranca fecero succedere inaspettata bonaccia; simile a quelle che invidiano il porto sperato ai naviganti stanchi, i quali, sentendo le correnti marine ritrarli nell'alto, imprecano al nocchiero, che, per freddamente audace che sia, impensierisce.

Giovane, colto, ricco, sano, possedete una moglie che tutti vi invidiano; la vostra bambina è deliziosa. Che cosa potete chiedere di più? E come mai siete sempre imbronciato? Folco la guardò. Cara amica, disse. Esitò un istante, quindi proseguì: Forse anche a voi, a scuola, hanno raccontato la storia del giovane spartano.... Che? Il giovane spartano? E chi era?

Italia, sei la più bella! Tutti lo sanno, e ti invidiano. Molti ti odiano, ma tu non li temi e verrai lo sento in questa mia alcova d'acciaio profumata ma insidiata da una doppia corrente di luride forze nere, puzzolenti e bieche. Queste non potranno mai sommergere la mia isoletta, poichè è sradicata, galleggia, su tutte le navigazioni e tutte le velocit

E se mai non lo sapesse ciò che pensan di fare coloro, io glielo dirò! Un di que' signori, che si crede buono a qualcosa, perchè si tira dietro una frotta di mangiapani e di leccazampe, un di que' tali che paga il male che fa fare, e colle cartapecore de' suoi vecchi si copre dalle mani della giustizia di questo mondo, s'è messo in capo di riuscire a qualunque costo a perdere una povera giovine.... Ce n'è tante che, senza cercar altro, si vendono per un po' d'oro, tante che invidiano forse questa fortuna!... Or bene, quel tale, io lo so! non s'è dimenticato di questa che, tra di loro, usan chiamare... una fantasia! Intanto che il fratello di quella poveretta è l