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Se con gli altri scendea ne la caverna, questo era ben il fin d'ogni suo assalto. Rivolge gli occhi a quella valle inferna; e quando vede il fuoco andar tant'alto, e di sua gente il pianto ode e lo strido, bestemmia il ciel con spaventoso grido.

«Chi v’ha guidati, o che vi fu lucerna, uscendo fuor de la profonda notte che sempre nera fa la valle inferna? Son le leggi d’abisso così rotte? o è mutato in ciel novo consiglio, che, dannati, venite a le mie grotte?». Lo duca mio allor mi diè di piglio, e con parole e con mani e con cenni reverenti mi le gambe e ’l ciglio.

Li raggi de le quattro luci sante fregiavan la sua faccia di lume, ch’i’ ’l vedea come ’l sol fosse davante. «Chi siete voi che contro al cieco fiume fuggita avete la pregione etterna?», diss’ el, movendo quelle oneste piume. «Chi v’ha guidati, o che vi fu lucerna, uscendo fuor de la profonda notte che sempre nera fa la valle inferna?

<<Chi v'ha guidati, o che vi fu lucerna, uscendo fuor de la profonda notte che sempre nera fa la valle inferna? Son le leggi d'abisso cosi` rotte? o e` mutato in ciel novo consiglio, che, dannati, venite a le mie grotte?>>. Lo duca mio allor mi die` di piglio, e con parole e con mani e con cenni reverenti mi fe' le gambe e 'l ciglio.

Costei tra boschi, e su l'Emonia riva Incantando abitava erma caverna, E fama indegna per la terra argiva Gloriosa la fea ne l'arte inferna; Ma tempo fu che 'l buon Geloo sen giva Lunge col piè da la magion paterna Fuggendo di matrigna empio disdegno, E col

Che fia di me, se giù per l'ombra inferna Fra re guerrieri ed amorosi accolto Udrò, ch'altri ne goda, o pur che scherna Con indegni servigi il suo bel volto? Ah col

Spoglia d'orrido lupo intorno il cinge Gemmata l'unghie; ed ha faretra altiera Per mirabili smalti, ove si finge Tra veneniferi angui aurea Megera; sola atroce ella minaccia; Sfinge Spande ivi tosco, e fiamme alta Chimera, E con lor sembra, che latrar si scerna Il can custode de la valle inferna.

Ma l'Angel, che di Rodi il ben procura, Umil parlava a la possanza eterna: Mova tua pièta grande oltra misura Contra il furor de la malizia inferna Di Rodi afflitta la miseria omai, E per tua destra si sottragga a' guai. Corrono i Turchi minacciando, e lieti Omai di certa speme empiono il petto: Io non m'oppongo lor, chè tu mel vieti; E di tua volontate il cenno aspetto.

Li raggi de le quattro luci sante fregiavan si` la sua faccia di lume, ch'i' 'l vedea come 'l sol fosse davante. <<Chi siete voi che contro al cieco fiume fuggita avete la pregione etterna?>>, diss'el, movendo quelle oneste piume. <<Chi v'ha guidati, o che vi fu lucerna, uscendo fuor de la profonda notte che sempre nera fa la valle inferna?

Diffonde poscia minaccioso, orrendo Fragor, che turba l'ampia valle inferna, Che fa tremare il Tartaro tremendo, Che scuote i campi de la notte eterna; Prorompe al fin sulfureggiando, ardendo In vasti accenti la procella interna, E sgorga fuor l'irrefrenabil ira; Colmo d'orrore ogni demonio il mira.