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E attendendo che qualcuno venisse ad aprirmi, mi domandavo se la decisione fosse veramente stata improvvisa o non piuttosto maturata assai prima, nelle più oscure cavit

E, in questo, non posso se non lodarmi della fortuna perché subito Flamminio mi voltò gli occhi adosso e molto cortesemente mi domandò se alcuna cosa domandavo e d'onde io era. CLEMENZIA. È possibil che tu non cadesse morta della vergogna? LELIA. Anzi, aiutandomi Amore, francamente gli risposi ch'io ero romano che, per essere rimasto povero, andavo cercando mia ventura.

Ora tutti complimentavano la signorina Sofia che aveva cantato così bene les adieux de l'hôtesse arabe: e la gracile fanciulla, tutta malinconia, sorrideva modestamente. Vi piace Bizet? chiese Sofia a Fulvio, che si era accostato al resto della brigata. Bizet? fece lui come trasognato. : vi domandavo se vi piace. Assai mormorò lui, distratto.

Si fissa la data dell'esecuzione, poi si accorda una dilazione, si perdono settimane su settimane e il condannato impazzisce. E dopo aver descritto la scena, domandavo: Quando si è visto che un condannato ha perduto la ragione, deve essere permesso in un paese civile di impiccarlo?

Cimabue che conosceva l'ortica al tasto, rispondeva con una voce in cui si sentiva un'improvvisa contentezza. Mi perdona? le domandavo. Oh buon figliuolo! rispondeva; perdoni lei a me, che sono una brontolona e una zotica.

La sua persona, i modi, il parlare contrastavano talmente colla grandezza del nome e più coll’immagine che m’ero formata di lui, che io mi domandavo sconcertato se anche la fiera e fresca belt

La più profonda impressione del nostro viaggio di nozze era stata per Paolina quello spettacolo; non finiva di riparlarne. Che cosa ti eri immaginato? le domandavo, canzonandola un po'.

«Domandavo a Rossini, a Bellini, a Verdi le loro melodie più appassionate. Cominciavo a cantarle con tutto lo slancio, con tutta l'anima; ma pensavo che i cari occhi del babbo non erano più l

Aggiungete niente affatto, e il giuoco è finito. Io domandavo la spiegazione di una parola oscura; ecco tutto. Orbene, ecco qua il senso vero della parola, poichè non voglio lasciarvi colla impressione di aver tenuta a braccetto la Sibilla Cumana.

Avevi di tratto in tratto idee così strane, che mi domandavo chi tu fossi e donde venissi. Mi sembravi un faunetto sbucato da una siepe, e pensavo a un quadro che avevo visto a Roma e mi aveva molto offesa qualche anno prima. L'avrò veduto anch'io, forse, mormorò Bruno. Forse, ripetè Nicla. Alla galleria Corsini.