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Veramente, non avevo osato di proferirlo, il sostantivo che li definisce. Di solito, e senza cercare molto addentro nel sentimento che destano, io li chiamo tra me e me i vostri satelliti. Se Giove in cielo ne ha quattro, perchè non ne avrebbe tre l'astro luminoso di Venere? Non badate, signora; m'è venuto così spontaneo, che avreste torto a non lasciarlo passare.

Egli si trovava dunque impegolato in uno di quegli amori cui il volgo definisce, tra il rammarico e lo scherno, senza speranza; e ne derivava la necessit

Quale esistenza! Ricorriamola ancora con uno sguardo. Quale miracolo continuo di moto; di passione, di lavoro! V'è una frase d'una sua lettera che definisce la sua vita. Son qui scrive a un amico in mezzo a una tempesta di cose, che mi porta via la testa. E questa tempesta durò quanto egli visse; può immaginare quanto turbinosa ella fosse chi non gli stette per qualche tempo vicino. Non conoscono i più che la sua assiduit

La canzone popolare non si definisce, essa si sottrae all'arida spiegazione della scienza; è una cosa vaga, fuggevole, senza contorni determinati, evanescente. È tutto ed è nulla; è un soffio leggiero e può diventare una leva potente; brilla di tutti i colori dell'iride, si crede che sia una perla ed è una bolla di sapone; donde viene non si sa, dove va non si conosce; può morire, ma può anche risuscitare; ha una fragile esistenza e la si vede resistere all'urto degli avvenimenti ed al trascorrere degli anni. In essa si ritrova lo spirito multiforme del popolo; è gaia, vivace, dal ritornello allegro, dalle battute affrettate e rapide; è malinconica, dalle note lunghe e cadenzate con un pensiero mesto che ricompare ogni tanto; talvolta è burlesca, vi si sente lo scoppiettìo del sarcasmo ed il fischio dell'ironia ed infine, con una profonda ed inconsciente filosofia unisce spesso parole dolenti ad un motivo brillante. È un lamento, una risata, un sogghigno, un bacio; l'espressione di un momento, la durevole rappresentazione di un sentimento rapidissimo; è una idea complessa ed energica che ha bisogno di svolgersi con la parola e con la musica. Senza sapere la prima bocca che l'ha intuonata, la canzone si propaga in un momento, diventa la propriet

Originale, libero, pronto ad apprezzare tutto ciò che è nuovo e vivo e utile, lo spirito americano si distingue ancora per quella particolare specie di scetticismo che il Giacosa definisce: «previsione generica di doversi un giorno ricredere su tutte le cose attualmente credute» e che non è ignota al pensiero europeo contemporaneo. Però, mentre i discepoli del Renan e e gli ammiratori di Anatole France sono increduli e impotenti, l'incredulit

11. L'Eguaglianza esige che diritti e doveri siano riconosciuti uniformi per tutti che nessuno possa sottrarsi all'azione della Legge che li definisce che ogni uomo partecipi, in ragione del suo lavoro al godimento dei prodotti, risultato di tutte le forze sociali poste in attivit

E non c'è da farne meraviglia. Per ragioni che si chiariranno in questo articolo, i filologi si sforzano ad affermare e dimostrare che la filologia è tutt'altra cosa da ciò che essa è in effetto. E quest'altra cosa, naturalmente, ciascuno la vagheggia, la immagina, la definisce, secondo il proprio desiderio, la propria fantasia, il proprio ingegno. È troppo ovvio che ne derivi una babele. E ingenuit

Qui mi sembra stia l'inganno. Quest'egoismo, che il Rod ben definisce: indifferenza verso qualunque cosa che non sia il proprio ; ferma risoluzione di voler ignorare gli sconvolgimenti che menano con loro gli avvenimenti quotidiani della vita; cura continua di allontanare dallo spirito qualunque impressione penosa, dal cuore qualunque sentimento che potrebbe agitarlo; e decisa volont

Signori del Tribunale, pagina tale... Io ho fatto chiudere le porte per potervi leggere con un'antipatia piena di compiacenza, con una compiacenza piena di antipatia, queste pagine, queste righe orribili, che mi danno un po' del piacere che forse ai ragazzi danno le righe orribili del vocabolario, quando sono fra le loro mani per la prima volta, in cui si definiscono i genitali del maschio e della femmina: righe orribili che non si capisce perchè siano stampate in libri che vanno per le scuole, in cui si definisce quella parte deliziosa che non voglio nominare e la seconda parte che non posso nominare, e la terza parte che è deliziosa in Germania ma che non voglio nominare e che riesce deliziosa anche in Italia».

E fin qui, dunque, chiariti gli equivoci, fra il Buonaiuti e me esiste sostanziale concordia. Ora, poi, comincia il dissidio. Avvenuto il collegamento in un fascio di tutte le discipline storico-letterarie, s'intende che si deve applicare ad esse un metodo speciale di lavoro, che il Buonaiuti definisce «paziente industria del metodo induttivo». La definizione è senza dubbio sonora e decorativa.