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La canzone popolare non si definisce, essa si sottrae all'arida spiegazione della scienza; è una cosa vaga, fuggevole, senza contorni determinati, evanescente. È tutto ed è nulla; è un soffio leggiero e può diventare una leva potente; brilla di tutti i colori dell'iride, si crede che sia una perla ed è una bolla di sapone; donde viene non si sa, dove va non si conosce; può morire, ma può anche risuscitare; ha una fragile esistenza e la si vede resistere all'urto degli avvenimenti ed al trascorrere degli anni. In essa si ritrova lo spirito multiforme del popolo; è gaia, vivace, dal ritornello allegro, dalle battute affrettate e rapide; è malinconica, dalle note lunghe e cadenzate con un pensiero mesto che ricompare ogni tanto; talvolta è burlesca, vi si sente lo scoppiettìo del sarcasmo ed il fischio dell'ironia ed infine, con una profonda ed inconsciente filosofia unisce spesso parole dolenti ad un motivo brillante. È un lamento, una risata, un sogghigno, un bacio; l'espressione di un momento, la durevole rappresentazione di un sentimento rapidissimo; è una idea complessa ed energica che ha bisogno di svolgersi con la parola e con la musica. Senza sapere la prima bocca che l'ha intuonata, la canzone si propaga in un momento, diventa la propriet

Uno scoppiettìo sul tetto di legno venne a distoglierlo da que' pensieri: chiuse l'album, s'alzò mettendo un sospiro, venne alla finestra, e guardò di dietro a' vetri.... Trasalì! Cadeva una grandine minuta, sotto a quella, Serafina correva verso il chioschetto, rialzandosi le gonnelle a due mani.

Trascorsi pochi minuti lo scoppiettio presso la salita di Villafredda avvertiva che i nostri erano stati scoperti e che il primo scontro era avvenuto. Potevano essere le 11 di mattina.

Ma intanto l'ora del festino è sonata, i suonatori si trovano al loro posto. Le carrozze ruotano per la via Ferdinanda. Si sentono lo scoppiettío delle fruste e le bestemmie dei vetturini impazienti ed il fruscío delle scarpe di coloro che, non avendo vettura, si recano alla danza a piedi.

Veritable gentelman Attila; veritable porche Ottapella!...» Frattanto i galanti, che seggono presso di noi, hanno chiamato il venditore di birra per offrire un rinfresco alle donne.... Mentre il tenore sta per cominciare la cavatina, uno scoppiettío di turaccioli sprigionati fa trasalire i circostanti.... Presto! a te Ghittina.... a te Cecilia! Bada alla spuma! Cisti.... Adagio!

Spesso mi son diviso ardendo in luoghi diversi e sopra l'albero e fra mezzo ai pennoni così distintamente per poi di nuovo unirmi in uno. I lampi di Giove precursori del tremendo fulmine, non son così spessi; il fuoco, lo scoppiettio di solforose fiamme sembravano assediar l'alto Nettuno e, per virtù del suo tridente, l'onde sue piene d'ira far tremare. O bravo spirito!

Alla terra dei padri. Maurizio di Vaussana cessò finalmente di vedersi il mare da fianco. Era giunto alla stazione di Ventimiglia. Sceso dal treno, prese la via dei monti, dopo aver fatte caricare le sue valigie in una vettura da nolo. Quanto ai suoi bauli, aveva dato lo scontrino del bagaglio ai signori Rolandi, buona gente, amici vecchi di casa sua, che s'incaricarono volentieri di farglieli recapitare il giorno seguente a San Giorgio. E la vettura si mosse, partì con alto fragore di ruote, tintinnìo di sonagliere e scoppiettìo di frusta nell'aria polverosa, ma soprattutto con la gloriosa velocit

Per questo uno straniero che vada in Spagna coll'illusione di saper parlare la lingua con garbo, può, fin che sta in Catalogna, serbar la sua illusione; ma quando penetri nelle Castiglie, e senta per la prima volta quello scoppiettío di frizzi, quella profusione di proverbi, di modi, d'idiotismi arguti ed efficacissimi, che lo fan rimanere a bocca aperta, come l'Alfieri dinanzi a Monna Vocaboliera quando gli discorreva di calzette, addio illusioni!

Parlami della Monterosso; interruppe Aloise. Ah, quella è una donna! gridò il Pietrasanta, accompagnando le parole con uno scoppiettìo di lingua contro il palato, che bene non s'intendeva se fosse per la Monterosso o per una sorsata di Bordò mandata giù poco prima. Un po' leggerina se vuoi, un po' oca; ma che rileva? Non ho mica a imparar da lei algebra, trigonometria!

Misurati solo dall'angoscia, i minuti gli parevano eterni; c'erano momenti in cui avrebbe creduto d'esser chiuso dentro da più giorni, se il veder che la lampada ardeva ancora non lo avesse persuaso del contrario. Essa ardeva ancora, e gli consentiva di mirar la sua ombra profilarsi sulle tetre pareti del suo sepolcro, e di contar le venature del sasso, e di penetrar con lo sguardo nei solchi profondi che il martello dei minatori vi aveva scavato in altri tempi. Ma a poco a poco la fiamma cominciò ad oscillare; s'illanguidì gradatamente, ora più debole si rianimò a un tratto, e si spense. Per qualche secondo lo stoppino continuò a mandare una luce rossastra, ora più intensa, simile a quella d'un carbone acceso che si avvivi col fiato; poi anche quella luce finì in uno scoppiettìo di scintille, e le tenebre avvolsero il povero prigioniero. Gli venne un dubbio; era proprio il lume che s'era spento, o erano i suoi occhi che non vedevano più? Aveva in tasca una scatola di fiammiferi; tentò di accenderne uno, poi un altro, poi un terzo, ma non vi riuscì in causa dell'umidit