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Dalla reazione che avvenne in Sicilia dopo la ritirata di re Carlo, per opera dei più accaniti partigiani della casa d'Aragona e della rivoluzione del vespro. Dalla elezione del conte Roberto d'Artois a vicario generale in Sicilia, con pien potere di perdonare e dar guarentigie, docum. XX e XXI.

Mancato un tanto re, papa Martino faceasi a riparare la ruina del regno, e avvantaggiarne la romana corte. Incontanente, col voto del sacro collegio, die' compagno ad Artois il cardinal Gherardo legato; ambo dicendo deputati dalla romana Chiesa a baiuli del regno, finchè il principe di Salerno non esca di prigione, o il papa altrimenti non voglia : sottile accorgimento, che ammoniva la casa d'Aragona a non fidar troppo sul valore del pegno ch'avea in mano; e ricordava al mondo la pretensione del dominio del papa sul reame di Sicilia, di cui teneasi vacante il trono, o dubbia la persona del re. Indi i diplomi del tempo variamente s'hanno intitolati e senza legge, or col nome di Carlo primogenito del principe di Salerno, or con quello più vago di eredi e successori di Carlo I, e talvolta vi si aggiungono i nomi de' due baiuli, o leggonsi questi soli . Più salutare consiglio fu quello di mandare ad effetto la riforma, non compiuta nei capitoli di Santo Martino, ove la principalissima parte, rimessa al papa, restava incerta come per l'addietro. Or Martino da senno volle i nuovi ordinamenti; come alla giustizia si ha ricorso ove adoprar non puossi violenza. Scrivea essere stato richiesto di quella riforma da re Carlo al tempo dell'andata a Bordeaux, e or novellamente; averla maturato a lungo; di presente promulgherebbela . Aggiunse un sussidio di centomila lire tornesi perchè Artois s'armasse alla difesa . Le quali provvisioni e la saviezza e robusta man dei reggenti, massime d'Artois, sostennero il trono, o vacante, o dubbio tra un prigione e un fanciullo, con sudditi vogliosi di novit

II dell'Elenco delle pergamene del r. archivio di Napoli, notato qui appresso; la condizione della scelta d'Artois leggesi in Raynald, Ann. ecc., 1285, §. 5. Gio. Villani, lib. 7, cap, 95. Nic. Speciale, lib. 1, cap. 29. Geste de' conti di Barcellona, cap. 26, nella Marca Hispanica del Baluzio. Raynald, Ann. ecc., 1285, §§. 5, 6, 7, 8, bolla del 14 febbraio.

Diploma dato di Melfi a 8 ottobre tredicesima Ind. per fornirsi danaro a Roberto conte d'Artois, vicario generale In Calabria, al quale n'era mestieri per vari negozi, ibid., fog. 179, a t. Diploma dato di Brindisi il 26 ottobre tredicesima Ind. Giovanni di Salerno è eletto capitan generale ad guerram contro i ribelli e nemici di Scalea.

Tra il e il no di valicare lo stretto , Carlo aspettò alla Catona infino allo scorcio di luglio ; e vedendo che l'assedio di Reggio era niente, corse a incalzarlo egli stesso; e il quattro agosto passò oltre ad Amendolia; il cinque alle spiagge di Bruzzano: e facea venir vittuaglie e stromenti da guerra, e par che quivi aspettasse l'esito di qualche tradimento in Sicilia , e disegnasse qualche altro assalto su la costa orientale dell'isola . Perchè tentando anco l'esca delle concessioni, forse per chiesta de' Siciliani con cui praticava, creò vicario generale in Sicilia con pien potere il conte Roberto d'Artois, fidando in esso, dice il diploma, come nella sua persona medesima, e dandogli di poter dispensare perdoni e guarentigie, che il re ad occhi chiusi confermerebbe: e pensava mandarlo in Sicilia con un grosso di genti . Questo disegno non fu recato ad effetto.

Nel medesimo tempo re Carlo attendeva in Provenza ad accattar danari e allestir navi a questo nuovo assalto di Sicilia ; e al medesimo effetto il figliuolo, fatta dimora a Nicotra infino all'autunno del mille dugentottantatrè, e lasciato quivi con l'esercito il conte d'Artois, tornossi a Napoli, donde secondo i casi sopraccorreva qua e l