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Era poi facilissimo in quell'isola ragguagliare questo valore alla moneta ivi corrente; il soldone era pari a 15 tornesi; la gazzetta a 30 tornesi, la gazzetta doppia a tornesi 60.

Qui sorge però una domanda alla quale si potrebbe rispondere senza gittarsi nel vasto campo delle conghietture: I tornesi conservarono sempre il primitivo valore di 4 bagattini? I pezzi del secolo XVII che portano improntato quel nome mi obbligano a rispondere negativamente a questa domanda.

Il diritto offre verso il contorno la epigrafe * ANTONIVS . PRIOL . DEI . GRA . D, e nel mezzo fra un ornamento leggiadremente arabescato e diviso dalla leggenda del contorno mediante un cerchio di perline * = * VE * = NET . = sotto cui una linea formante l'esergo, nel campo del quale è la cifra . 4 . che indica i soldi corrispondenti a 60 tornesi.

Era in breve corso d'anni, per la molta quantitá d'argento venuto dall'Indie, cresciuta la proporzione dell'oro all'argento in Francia a' tempi di Francesco primo, che del 1519 l'aveva stabilita, secondo lo stato di allora, a ragione di 11-4/5 in circa d'argento per una d'oro, e del 1532 erano portate fuori di Francia tutte le monete d'oro, lasciando a loro cambio altre d'argento, onde s'alzavano di valuta quelle d'oro; e fu forza, per ovviare a maggiori disordini, valutar lo scudo d'oro 45 soldi tornesi, che prima ne valeva solo 40, e lasciare nel prezzo di prima quelle d'argento: onde la proporzione tornò a 13 e 1/6 d'argento per una d'oro.

Ragguagliato il tornese a 4/5 del bagattino, il pezzo da 30 tornesi equivale ad una gazzetta.

Erano questi tornesi, secondo Bodino, di bontá di once undici e mezza per libbra e di peso una dramma; ed il fiorino di Firenze era anch'egli di peso una dramma, ed era di bontá di 24 caratti: onde veniva a valere in que' tempi un'oncia d'oro quanto once undici e mezza d'argento a fino per fino.

Il diritto porta all'ingiro la epigrafe * ANTONIVS. PRIOLVS. DVX. VENE. e nel mezzo fra un cerchio è l'altra TORNESI = TRENTA in due linee, sovra e sotto la quale campeggia una rosa fra due stelline. Il rovescio offre il leone di S. Marco, gradiente verso la sinistra dell'osservatore e ad esso di fronte un castello; nell'esergo ha parimente una rosa fra due stelline.

Siccome queste monete doveano principalmente servire ai pagamenti delle truppe che riceveano i loro stipendii in moneta veneziana, credo per tal ragione essersi preferito allo stampo degli altri pezzi di Candia da 4 e da 10 tornesi quello di monete perfettamente analoghe a quelle della metropoli, se non nel tipo, bensì nel peso, nel titolo e nel valore.

[I[Andrea Contarini]I]. Sotto il costui ducato trovo nel Capitolare delle [I[Broche]I] le più antiche prove che i tornesi si battevano nella zecca veneta. Una terminazione del M. C. concede il 24 agosto 1376 il permesso di recarsi ad Alessandria ad un Filippo Bon [I[scriba ad tornesellos]I]. Il 23 maggio 1377 si accresce il salario agli [I[ourerij dei torneselli]I]; il 27 agosto successivo si permette d'assentarsi ad un Dionisio Maser [I[scriuan ai torneselli]I], e il 16 settembre 1381 si diminuisce lo stipendio del pesatore [I[ad tornesellos]I]. Men rara delle precedenti è questa moneta del Contarini, ch'esisteva gi

Onde non è maraviglia se si contano a' nostri tempi l'entrate regie di Francia a tanti milioni, che a' tempi di san Luigi erano cosí scarse, che, rimasto quel santo principe prigioniero di Saladino soldano d'Egitto, ebbe a lasciar pegno a quel barbaro l'ostia consacrata, che il santo re seco portava, per ritornar in Francia a sollecitare in persona l'ammasso di 200 mila bisanti d'oro, ch'era tassato il suo riscatto: eppure 200 mila bisanti non erano che 500 mila lire di tornesi, secondo il calcolo che ne fa il padre di Sonville, riferito dal Bodino nel suo giá mentovato trattatello Delle monete.