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Nei preparamenti d'ambo i lati un altro mese volgeasi: poscia con tutto il pondo dell'oste il re mosse a venticinque luglio . Le salmerie, le vittuaglie, i cavalli, indi le genti imbarcò; ultimo egli ascese la sua nave superbamente parata di porpora, che parea tenere in pugno le sorti del mondo; e con tutto ciò, schivato quel formidabil porto di Messina, fe' porre a quattro miglia ver mezzodì, alla badia di Santa Maria Roccamadore; nuovamente sperando trar lungi i cittadini alla pugna. Ma Alaimo affrenò l'intempestivo ardore, che s'era pur desto. Deluso dunque, attendavasi Carlo; e trucidar fea, dice Neocastro, i monaci della badia, che io nol credo, perchè taciuto dagli altri istorici, e dissonante dai consigli del re, che cominciarono con simular clemenza. Ben lasciò a marinai e soldati metter a guasto il paese, sperando che i Messinesi per salvar le facult

Tra il e il no di valicare lo stretto , Carlo aspettò alla Catona infino allo scorcio di luglio ; e vedendo che l'assedio di Reggio era niente, corse a incalzarlo egli stesso; e il quattro agosto passò oltre ad Amendolia; il cinque alle spiagge di Bruzzano: e facea venir vittuaglie e stromenti da guerra, e par che quivi aspettasse l'esito di qualche tradimento in Sicilia , e disegnasse qualche altro assalto su la costa orientale dell'isola . Perchè tentando anco l'esca delle concessioni, forse per chiesta de' Siciliani con cui praticava, creò vicario generale in Sicilia con pien potere il conte Roberto d'Artois, fidando in esso, dice il diploma, come nella sua persona medesima, e dandogli di poter dispensare perdoni e guarentigie, che il re ad occhi chiusi confermerebbe: e pensava mandarlo in Sicilia con un grosso di genti . Questo disegno non fu recato ad effetto.

Contro Milazzo quell'assalto si drizzò, perchè traeane Messina le vittuaglie, che il parlamento avea deliberato di provvedersi; e mal s'era fatto tra l'universale sospezione e penuria. I conti di Brienne e di Catanzaro, Erberto d'Orléans, e Bertrando d'Accursio, capitani di questa fazione, aveano a bruciar le messi, dar guasto al paese, rapire gli armenti per uso dell'esercito, e occupar indi Milazzo: i quali a ventiquattro giugno, con cinquecento cavalli e mille pedoni, sur una sessantina di barche salpavano dalla Catona. Contro tal forza, e cento altri legni che si vedean surti alla spiaggia, il capitan della citt

Diplomi dati di Napoli l'ultimo aprile duodecima Ind. perchè fosser subito varate le galee in Gaeta, e fornite di tutto per l'immediato passaggio in Sicilia. Reg. citato, fog. 84 a t. e 89 a t. Altri diplomi della stessa data e del 3 aprile, ibid. fog. 88, 100, a t. e 30, dai quali si vede raccolta su i porti dell'Adriatico, grande copia di grasce e altre vittuaglie per l'impresa di Sicilia.

Saba Malaspina, cont., pag. 413, 414. Saba Malaspina, ibid. Si scorge tal dubbio da' seguenti diplomi: Diploma dato in Fovea Cathone a 29 luglio duodecima Ind. Ai mercatanti e preposti alle vittuaglie per l'esercito in Cotrone. Subito navighino pel capo di Bruzzano, e riceveranno gli ordini suoi, reg. 1283, A, fog. 166 a t.

All'abate di S. Stefano del Bosco perchè incontanente faccia costruire per uso dello esercito 500 assi e piuoli per scale, e gliene mandi con istromenti da falegname, ibid., fog. 168 e 169. Diploma dato ivi l'8 agosto, per gran copia di frumenti e vittuaglie, Ibid., fog. 169. Docum. XX e XXI.

Dove fu mestieri allestir subito l'armata contro una prima fazione del nimico; il quale ignorando che la controrivoluzione fosse stata spenta tosto con arte e fortuna, si mostrava ne' mari di Sicilia in questa stagione. Perchè venute a Napoli di maggio le venti galee provenzali, e tolti secoloro assai cavalieri del regno e Francesi, e sette legni da ottanta remi, a Nicotra s'erano avviate a trovare il principe. Il quale vedendo così rassicurati i mari da' corsali siciliani, e mercatanti di Terra di Lavoro e Principato ricominciare a navigarvi, e recar vittuaglie alle sue stanze; e sentendosi gi

Questa data si ritrae dal Neocastro; e compie appunto l'intervallo dal 10 al 17 agosto che rimarrebbe nello itinerario compilato su i diplomi. Bart. de Neocastro, cap. 78 e 80. Da quest'ultimo si scorge che Giacomo era in Messina. Giachetto Malespini, cap. 222. Gio. Villani, lib. 7, cap. 94, che dice ancora della mancanza delle vittuaglie. Nic. Speciale, lib. 1, cap. 28.

Ebbe in quel verno gran caro di vittuaglie in Italia. Mandovvi pertanto con otto galee un forte di almugaveri, e alcune teride cariche di grano; onde il pregio di esso d'un subito si ammezzò , a grande sollievo dei terrazzani.

Diploma dato in Fovea Catune a 20 luglio duodecima Ind. per mettersi danaro e vittuaglie a disposizione di Pietro Ruffo conte di Catanzaro, capitan generale in Calabria, r. archivio di Napoli, reg. 1283, A, fog. 5. Diploma dato in Fovea Cathone a 27 luglio duodecima Ind. al medesimo conte di Catanzaro con lo stesso uficio di capitan generale in Calabria, ibid., fog. 166 e 172.