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Nelle sale delle crociate, che vengono dopo, si hanno i Goffredi Buglioni, i Filippi Augusti e i San Luigi a tutte le salse.

Ma che? Dall'epoca appunto a cui siam giunti, dall'abbandono delle crociate, dal non ascolto dato a Gregorio X, i principi cristiani quasi sempre amarono aggirarsi, intricarsi nel medesimo cerchio di politica ristretta europea gli uni contra gli altri, anziché estenderla agli interessi esterni e comuni.

La guerra sopra Aragona, pensata al primo fallir dell'impresa di Sicilia, per avviluppar Pietro in tal briga nel suo antico reame, che lasciasse la difesa del nuovo, si macchinò poco men che tre anni, tra Carlo, papa Martino e Filippo l'Ardito. Di leggieri crederò a Martino, che parecchi baroni francesi stigavano a quella il re, dicendo insopportabili ormai le offese di Pier d'Aragona, e vergogna al sangue reale e a tutta la nazion francese, se non ne pigliasse vendetta ; perchè par che il risentimento della strage del vespro tutto si fosse volto contro il re d'Aragona, quando si vide ch'ei ne raccoglieva i frutti, e incalzava e sfregiava sempre più la casa d'Angiò, e facea scorrer nuovo sangue francese ne' combattimenti di Calabria. Le arti de' grandi infiammaron certo il sentimento pubblico; menando tanto romore del duello; gridando Pietro codardo perchè lo schivava, e traditore perchè avea assalito Carlo in Sicilia senza disfida. D'altronde la corte di Francia, sollecitata e piaggiata assiduamente da casa d'Angiò , e allettata dall'onore di ristorarla in Italia, ben potea desiderare una impresa, che insieme promettea larghi acquisti oltre i Pirenei. La nazione, pronta per indole alla guerra, v'era anco sospinta dalle condizioni sociali, e dall'uso alle crociate: chè perfetta crociata fu questa, alle bandiere, e all'intento de' crocesegnati, divenuto basso e profano nel secolo decimoterzo. È notevole che nel trattare tal impresa detta sacra e suscitata dalla corte di Roma, si manifestò ne' consigli di Filippo una insolita gelosia e diffidenza contro lei, un desiderio a spillare i danari ecclesiastici, un accorgimento e contegno di cui Martino si maravigliò, si adontò, ma gli fu forza sopportarlo. I principî d'ordine monarchico, prevalsi nel regno di san Luigi e messi gi

Quando le donne mancarono ai crociati in Palestina, dove la religione di Maometto si opponeva a qualunque illecito commercio coi cristiani, si fece venire dall’Europa un rinforzo di belle ragazze, che concorsero a modo loro al trionfo delle crociate.

Roma distrasse Cartagine, ma fecondò Alessandria; ridusse l'Egitto a provincia romana attirando l'Africa nella storia universale. D'allora, l'azione italica sull'Africa fu continua: tutto il commercio africano fu coll'Italia, il Cristianesimo vi ebbe Santi Padri e concilii, vi mandò crociate, vi si battè coll'Islamismo, e unito con lui penetrò nei deserti.

Certo, ne' due ultimi secoli s'eran giá frammesse non poche cittá italiane, Venezia, Amalfi, Genova, Pisa forse sopra tutte, tra le due nazioni primeggianti; e giá nelle tre prime crociate s'eran elle avvantaggiate co' trasporti de' guerrieri e lor impedimenti, col commercio del nuovo regno latino di Gerusalemme, e collo stabilimento di grandi fondachi, di vie e quartieri intieri italiani nelle cittá conquistate.

La prima sorse in un ospedale de' vicini benedettini di Montecassino, e dalle tradizioni unite de' greci e degli arabi occidentali, aiutate poi al tempo delle crociate da quello zelo che fece sorger allora in Palestina e in Europa tanti ordini spedalieri, tanti spedali e tante lebbroserie.

I Savoiardi scendevano, potevano secondo le occasioni, in Torino e l'altre; e quando non potevano qui, s'estendevano all'intorno di Savoia, in Elvezia, in Francia; ovvero guerreggiavan piú lungi, alla ventura, in Inghilterra, in Fiandra, in Oriente, alle crociate.

Le crociate furono il più bel momento della cavalleria e non di meno nessuno può negare che questa prodigiosa massa di uomini di tutte le condizioni e di tutti i paesi non abbia riscaldata nel suo seno il germe corruttore della lussuria. «Tutti i vizii vi regnavano, dice l’abbate Fleury, sia quelli che i pellegrini avevano apportati dai loro paesi, sia quelli che avevano conosciuti nei paesi stranieri

Spaventossene la cristianitá, ma non se ne mosse; non avea piú quel fior di zelo cristiano che avea mosse le crociate; non ancora quello zelo di civiltá che la muove, benché tanto discordemente epperciò lentamente, a' nostri . E giá fin d'allora lo zelo commerciale superava qualunque altro, faceva prendere i mezzi termini.